L’ultimo dialogo sul “CEOPOP” coinvolge i rappresentanti delle parti sociali Fabio Nava (Segretario Generale Cisl Lombardia) e Stefano Valvason (Direttore Generale A.P.I.).
Raccontano la visione di chi rappresenta, dà voce ai lavoratori e agli imprenditori. A chi fa impresa e lavora ogni giorno per crescere e costruire un domani solido.
Per farlo è necessario usare tutti gli strumenti della cultura Pop, parlare alle nuove generazioni con il loro linguaggio, adattarsi al cambiamento per generare un impatto positivo sulla società, avvicinare persone e dare forza alla community per generare un dialogo tra stakeholder affinché il ruolo dei corpi intermedi sia compreso e riscoperto dai giovani affinché sia di valore per le loro professioni.
Associazioni e Sindacati come luogo di incontro, crescita, informazioni qualificate e formazione. Uno spazio che innova attraverso il confronto.
CEOPOP: l’opinione delle parti sociali
Alessandra Pilia
Quanto è importante la voce del CEO e/o dell’imprenditore per far percepire i valori aziendali e coinvolgere i dipendenti? Attraverso quali canali comunichi il tuo ruolo?
(Nava) La CISL Lombardia è da sempre promotrice di una rappresentanza sindacale che vada oltre la contrapposizione sterile tra capitale e lavoro. Per noi, il coinvolgimento dei lavoratori non è un concetto di moda, ma un principio fondante da 75 anni a questa parte, tanto che nel 2023 abbiamo raccolto oltre 400.000 firme per una proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione attiva dei lavoratori alla vita dell’impresa, così come riconosciuta dall’articolo 46 della nostra Costituzione, fino ad oggi rimasto inattuato. Vogliamo un sistema in cui il lavoro sia riconosciuto come una leva di crescita collettiva, e in questo le imprese hanno un ruolo cruciale: un CEO che comunica in modo autentico, che crea spazi di ascolto e di confronto, non solo trasmette valori, ma costruisce senso di appartenenza e coesione.
Siamo consapevoli che il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente, e il Sindacato deve evolvere con esso. Per questo stiamo ridefinendo il nostro approccio comunicativo, diventando più accessibili, digitali e orientati al dialogo con lavoratori e imprese. Non siamo più solo un sindacato di tutela, ma un partner strategico per un nuovo modello di relazioni industriali, basato su benessere organizzativo, formazione continua e sostenibilità. Abbiamo avviato un percorso di rinnovamento, rendendo la nostra azione più incisiva e capace di intercettare le nuove sensibilità sociali e generazionali.
Il futuro appartiene a chi sa costruire fiducia, e la CISL Lombardia vuole essere un motore di questo cambiamento. La leadership aziendale e quella sindacale non devono più muoversi su binari paralleli, ma convergere su una visione comune: un modello di lavoro in cui la partecipazione non sia solo un concetto, ma un diritto effettivo. Il nostro impegno è chiaro: trasformare il sindacato in una piattaforma di connessione, innovazione e rappresentanza attiva, per dare a lavoratori e imprese strumenti concreti per crescere insieme.
(Valvason) La voce del CEO/imprenditore è fondamentale per far percepire i valori aziendali e coinvolgere i dipendenti. In un periodo storico in cui la comunicazione ha invaso la vita delle persone e i messaggi diffusi dai social media influenzano le coscienze, l’aspetto distintivo tra le tante voci è l’autenticità.
Saper ascoltare, vedere, capire e trasmettere le vere emozioni, uscire dagli stereotipi e dai bias per entrare in relazioni tra individui rende un leader capace di comunicare efficacemente. Una persona che ispira fiducia e motivazione, creando un ambiente di lavoro positivo e produttivo. Nell’era digitale, la capacità di raccontare storie autentiche e coinvolgenti è più importante che mai. Questo approccio non solo rafforza il legame di fiducia tra il leader e i dipendenti, ma rende anche l’azienda più attrattiva per i nuovi talenti. L’Associazione sta interpretando i suoi valori fondanti, promuovendo una cultura di ascolto e collaborazione per raggiungere con una nuova voce sia i CEO che i lavoratori e per creare ambasciatori che diffondono tali valori. Questo cambiamento nella narrazione può rendere il settore industriale più attrattivo e stimolante per chi desidera intraprendere la carriera imprenditoriale.
Quanto la “stakeholder economy” è importante per fare impresa oggi e come convertire la community con i nuovi strumenti di comunicazione? E’ un aspetto che nel tuo ruolo hai valorizzato?
(Nava) La CISL Lombardia ha sempre considerato il lavoro un valore sociale, non solo un fattore produttivo. La Stakeholder Economy rappresenta un cambio di paradigma che il Sindacato ha sostenuto molto prima che diventasse un tema di dibattito globale. Abbiamo promosso modelli di relazioni industriali incentrati sulla partecipazione, credendo che un’impresa che coinvolge i propri lavoratori non solo crei un ambiente migliore, ma sia anche più competitiva, in particolare grazie a strategie che aiutano la gestione dell’attrazione e del trattenimento dei talenti in un’epoca di crisi demografica e revisione dei valori che gli individui attribuiscono al lavoro; crediamo, infatti, che le persone siano ancora l’asset strategico che fa la differenza. Il nostro obiettivo è chiaro: garantire che questa visione si traduca in strumenti concreti, per fare del lavoro un pilastro della crescita sostenibile.
Ma non basta avere buone idee: bisogna saperle comunicare. Il Sindacato non può più limitarsi a parlare con i propri iscritti nelle sedi fisiche e nei luoghi di lavoro, ma deve diventare una piattaforma aperta e interattiva, capace di intercettare le nuove generazioni e dialogare con il mondo delle imprese. Ecco perché abbiamo investito nella digitalizzazione della nostra comunicazione, sperimentando nuovi linguaggi e strumenti innovativi. Lo dimostra la nostra collaborazione con l’Istituto Europeo di Design (IED), da cui sono nati progetti di comunicazione avanzata che stanno già entrando nel nostro modo di raccontarci.
Il futuro del Sindacato passa dalla capacità di costruire una community attiva e consapevole, non solo con le parole, ma con un’azione tangibile e capace di dare visione. Vogliamo trasformare la CISL Lombardia in un hub di innovazione sociale, capace di connettere lavoratori, imprese e istituzioni in un modello che superi la contrapposizione tradizionale tra capitale e lavoro. La Stakeholder Economy non è un’utopia: è una sfida concreta che vogliamo vincere con coraggio, strategie moderne e un forte senso di responsabilità collettiva.
(Valvason) La “stakeholder economy” è fondamentale per fare impresa oggi, poiché mette al centro delle scelte strategiche aziendali le relazioni con tutti gli attori coinvolti. In A.P.I. stiamo utilizzando i nuovi strumenti di comunicazione, come il ceotelling e lo storytelling, per convertire le molte community già presenti in gruppi di interesse attivi e partecipi. La partecipazione è un aspetto associativo fondamentale, ma va continuamente stimolata, alimentata e indirizzata al raggiungimento di risultati concreti, spesso diversi tra i singoli stakeholder. Le community favoriscono lo scambio di sapere e il dialogo continuo. Questo approccio non solo rafforza le relazioni tra le persone, ma le fa crescere sia sul piano personale che professionale, contribuendo a consolidare la reputazione di A.P.I. come generatrice di opportunità: da agorà degli associati a generatrice di valore.
Quali sono gli elementi principali della cultura POP che le imprese possono usare per rendere trasparenti i valori e riconoscibile il brand?
(Nava) Nel Prolegomeno 29 si afferma: «Diventare un brand realmente POP significa mettere in discussione quei canoni e lavorare seguendo uno schema nuovo, diverso, capace di ascoltare le persone, cogliere il loro sentire e lavorare insieme a loro per propagare un messaggio di marca più forte, efficace e duraturo».
La CISL Lombardia rappresenta oltre 730.000 persone, una realtà sindacale che è una vera e propria community, non solo un’organizzazione di rappresentanza. Il nostro obiettivo è trasformare questa comunità in un ecosistema vivo, capace di rispondere alle esigenze di lavoratori e imprese in tempo reale.
Per affrontare questa sfida, ci affidiamo a due valori fondamentali: ascolto e pragmatismo. Cosa significa, in concreto? Un ascolto attivo e consapevole, che ci permette di comprendere e anticipare l’evoluzione dei bisogni di chi rappresentiamo. Lo pratichiamo ogni giorno attraverso la nostra rete di delegati nelle imprese, gli operatori nelle sedi territoriali, i servizi e le associazioni collegate. E lo facciamo anche in modo scientifico e strutturato, attraverso survey digitali sistematiche, rivolte a campioni di nostri associati, per misurare il cambiamento delle loro esigenze e adattare di conseguenza la nostra azione di rappresentanza. Se il mondo cambia, battere i pugni perché questo non ci piace o non è facile da affrontare con i vecchi strumenti non può essere una soluzione credibile; è il contrario del populismo: ascoltare, farsi interpreti delle istanze e trasformarle in proposte di azione pensiamo che sia la vera essenza di essere corpo intermedio che costruisce rappresentanza.
Ma dobbiamo anche migliorare il modo in cui raccontiamo le storie di tutela, successo e innovazione che ogni giorno costruiamo nei luoghi di lavoro. Non possiamo più essere solo un riferimento per chi ci cerca, ma dobbiamo essere proattivi, presenti nelle nuove piazze digitali e capaci di parlare alle nuove generazioni con un linguaggio chiaro, inclusivo e coinvolgente.
Le imprese hanno capito che la cultura POP è un potente strumento per rendere i valori aziendali accessibili e autentici. Lo stesso vale per il Sindacato: dobbiamo essere trasparenti, diretti e capaci di costruire interazioni reali con i lavoratori. Non basta più informare, dobbiamo creare connessioni autentiche e valorizzare il senso di appartenenza alla comunità sindacale.
La nostra visione è chiara: il Sindacato non è solo un luogo di rivendicazione, ma uno spazio di crescita, confronto e costruzione di futuro. Per questo lavoriamo per trasformare la rappresentanza in una leva di connessione e innovazione, aiutando le imprese a costruire modelli più partecipativi e aperti, e garantendo ai lavoratori un Sindacato sempre più vicino, accessibile e pronto a rispondere alle loro sfide.
(Valvason) La cultura POP si basa sulla capacità di essere autentici e di creare storie che risuonano con le persone. L’uso di video, strumenti di intelligenza artificiale o di gaming favoriscono la partecipazione attiva alle iniziative formative e informative. Abbiamo approcciato questa metodologia perché sentivamo l’esigenza di cambiamento anche tra gli associati, soprattutto nelle nuove generazioni.
Infatti, nelle community è fondamentale raggiungere risultati concreti e per valorizzare il ruolo di ogni stakeholder bisogna ascoltarne le esigenze. Promuovendo una cultura di ascolto e collaborazione A.P.I., non solo crea un legame forte e duraturo con le imprese associate, ma stimola i CEO/imprenditori a fare altrettanto con i lavoratori, rendendo il settore industriale più attrattivo e stimolante per le giovani generazioni.
Riconosci il ruolo del CEOPOP. In quali aspetti o in quali no, ma soprattutto quale è il tuo obiettivo per lasciare memoria del tuo lavoro sul domani?
(Nava) La CISL Lombardia ha sempre creduto in un modello di partecipazione attiva, in cui i lavoratori non siano spettatori, ma protagonisti. Un’azienda non è una scatola nera (la vecchia black box degli economisti classici, che considerava solo input e output), ma una comunità di persone che collaborano, crescono e costruiscono valore insieme. Per questo, per noi, il lavoro non è solo un contratto, ma una leva di crescita economica e sociale. Promuoviamo un modello di partecipazione responsabile, dove i lavoratori siano parte integrante delle decisioni strategiche e contribuiscano concretamente al successo dell’impresa. Il coinvolgimento reale non solo aumenta la produttività, ma rafforza il senso di appartenenza e migliora il clima aziendale, riducendo i conflitti sociali.
Nelle imprese guidate dai CEOPOP, la sfida è chiara: la partecipazione deve essere reale, non solo comunicata. Il rischio è che il Pop Management diventi solo una strategia di personal branding, senza impatto concreto. Come Sindacato, vogliamo garantire che il coinvolgimento sia sostanziale e strutturato, attraverso contratti inclusivi, modelli di welfare partecipativo e processi decisionali aperti. Il lavoro è un valore sociale e le aziende che comprendono questo principio sono quelle che attraggono i migliori talenti e costruiscono il successo nel lungo periodo.
Oggi attrarre e fidelizzare i talenti è una sfida cruciale per le imprese. Per questo, la CISL Lombardia chiede ai datori di lavoro di prendere sul serio il tema della partecipazione. Il futuro del lavoro richiede strategie concrete, innovazione e collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. Solo così possiamo trasformare la partecipazione da ideale a realtà e costruire un mondo del lavoro più equo, dinamico e sostenibile.
(Valvason) Il concetto di CEOPOP ha sicuramente spazio nelle nuove generazioni di imprenditori industriali. La capacità di un leader di parlare alla community, coinvolgerla e influenzarla per trasformarla in un gruppo di interesse è fondamentale per il successo aziendale. I CEOPOP di oggi devono essere in grado di lasciare un’eredità di valori e conoscenza in grado di far parlare di loro anche quando non ci saranno più. La narrazione autentica e coinvolgente è ciò che distingue un CEOPOP e permette di creare ambasciatori interni ed esterni consapevoli. Sono le persone a fare l’azienda e la sua reputazione. Il settore industriale deve rimanere una colonna portante dell’economia italiana e deve saper far parlare di sé attraverso leader che sappiano comunicare le loro scelte strategiche e valoriali e attrarre su di esse sempre più individui.
116 – continua
Copertina di Marcello Minghetti (Mosaico per Ariminum Circus Stagione 1)
Puntate precedenti