Dopo Cesare Catania (Prolegomeni 9) un altro artista assurge al ruolo di Pop Opinionist: Giampiero Moioli, architetto, scultore e professore di Scultura e Videoscultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Tra le mostre recenti, spiccano le esposizioni collettive internazionali presso il Lamborghini Art Exhibition Center (2024) e Punk Forest – Heartbeat a Suzhou (Suzhou Bay Underground Space Art Season, 2024).
Tra le mostre personali Silk Road Expedition (Huxi Park, Chongqing, 2023) e Scultura tra reale e virtuale (Asa Art Museum, Chongqing, 2023).
Ha partecipato come commissario alla Seconda Biennale Internazionale della Ceramica di Jingdezhen nel 2023. Nel 2022 ha tenuto lezioni magistrali per l’Academic meeting for the Art History, per lo specialization course della Xi’An Academy of Fine Arts, per il Master in Innovative Management of Arts, Department of Economics and Business Sciences, University of Pavia, oltre a una lecture-meeting al Meet, International Center for Digital Culture a Milano.
Ha tenuto interventi su temi di arte e industria, come quello per la Conferenza Internazionale Integration and Innovation presso la Jingdezhen Ceramic University nel 2022, e nel 2024 ha condotto lectio magistralis presso l’Università di Taihu e l’Università di Huaqiao sulla fusione tra arte, design e architettura.
Viaggio tra Mondi Alternati: Riflessioni sulla Condizione Umana nell’Era dello Storytelling Pop
Giampiero Moioli
Fra Mondi Alternati in Equilibrio Celeste
Questo articolo è dedicato a un libro che non ho ancora scritto. Sono uno scultore e sono abituato ad esprimermi con le forme e con i sentimenti, ma in questo momento sto cercando qualcosa in più!
Gli scultori di solito non scrivono libri, a parte alcune eccezioni, come il provocatorio La scultura lingua morta di Arturo Martini o il visionario La città frontale di Pietro Consagra. La possibilità di scrivere un “Opinion Piece” per contribuire alla “geniale” conversazione virtuale ideata da Marco Minghetti mi ha consentito di riflettere su argomenti e idee che ho trovato in alcuni “Prolegomeni” degli altri autori.
Qui vorrei esplorare il connubio tra scultura, tecnologia e narrazione, delineando un percorso artistico che si muove tra mondi reali e virtuali, alla ricerca di forme espressive contemporanee.
Come ho sottolineato in un recente articolo, l’arte non può rimanere avulsa dalla società che la produce. Questa riflessione evidenzia l’importanza di connettere la mia pratica scultorea con il contesto contemporaneo.
L’arte è sempre stata uno specchio della condizione umana, un canale per trasformare idee e sentimenti in immagini, suoni e forme. Nel mondo contemporaneo, la combinazione tra arte, tecnologia, narrazione e nuovi media ha aperto la strada a un nuovo modo di raccontare storie, in alcuni casi definito Storytelling Pop, dove l’interazione tra spettatore e creatore è profondamente arricchita dall’uso di strumenti tecnologici.
In questo momento, da artista, in particolare scultore, vorrei trovare nuove forme di espressione, mi chiedo come esprimere i miei sentimenti e le mie idee in modo più completo. Le sole immagini, le forme e i pensieri non bastano più.
Il mio lavoro di artista è un viaggio attraverso “Mondi Alternati”, e potrebbe inserirsi in questa nuova corrente narrativa definita Storytelling Pop per riflettere sull’essenza umana nel rapporto tra arte, natura e tecnologia.
Liu Cixin, nel suo modo unico di interpretare l’impatto della tecnologia sull’umanità, ha scritto: “La tecnologia è una candela che accende un’oscurità sempre più profonda intorno a noi.” In un mondo in cui ogni scoperta e invenzione sembrano aprire ulteriori spazi complessi e inesplorati, trovo che le sue parole risuonino profondamente. Anche per me, la tecnologia è una fonte di illuminazione e, allo stesso tempo, una sfida: espande l’orizzonte dell’espressione artistica, ma richiede anche una riflessione costante sul senso di ciò che si crea.
Questo è vero soprattutto quando si utilizza l’Intelligenza Artificiale.
Di fronte a questa oscurità profonda, il mio percorso artistico si propone di sondare le potenzialità dell’arte come ponte tra mondi e linguaggi diversi. È nel potere della narrazione visuale e formale che intendo esplorare nuovi territori di significato, senza perdere di vista la componente umana che rende l’arte un mezzo essenziale di dialogo, sia con sé stessi sia con la società.
In una mia scultura, Equilibrio Celeste, ho cercato di rappresentare visivamente questo concetto di connessione tra mondi. L’opera incarna l’interazione tra forme naturali e meccaniche, simboleggiando l’armonia e la tensione tra l’uomo e l’universo. Le linee fluide e le superfici riflettenti invitano l’osservatore a entrare in un dialogo, non solo con l’opera, ma anche con le proprie percezioni e il proprio vissuto.
Ispirazione e Influenza del Manifesto del Pop Management
Il Pop Management, come delineato da Vanni Codeluppi in Prolegomeni 10 – se ho interpretato bene le sue parole – si concentra sull’idea che la società contemporanea, e quindi anche il mondo dell’arte, siano in costante evoluzione.
Questo concetto di “sensemaking” può chiaramente rappresentare ciò che anima i miei lavori: sculture e ambientazioni create per interpretare la realtà, permettendo a chi guarda di dare significato a strutture complesse e sconosciute.
Come scrive Codeluppi, il processo di dare significato è radicato nella nostra necessità di comprendere e trovare connessioni, specialmente in un mondo in cui la tecnologia sfida continuamente la nostra percezione del reale.
Il mio lavoro di artista, risultato di anni di ricerca e sperimentazione, si colloca in questo contesto, offrendo un viaggio tra forme artistiche che fondono il reale con il virtuale, il tecnologico con il naturale.
Le sculture non sono meri oggetti, ma simboli di un mondo interiore in evoluzione, un’esplorazione del legame tra uomo, natura e tecnologia.
La Narrazione Multidimensionale dello Storytelling Pop
Marianna Porcaro in Prolegomeni 44 sottolinea come la narrazione oggi non sia più lineare, ma si arricchisca di strati che si intrecciano per creare un’esperienza completa.
In questo senso il mio approccio unisce la creazione di forme e immagini tramite software di scultura e pittura virtuale con la scrittura supportata dall’Intelligenza Artificiale e altri strumenti digitali, dando vita a una narrazione visiva che abbraccia i sensi e la mente.
Le mie storie non contengono personaggi tradizionali; ogni scultura – ogni racconto – è essa stessa una voce, un segno, un frammento dei miei mondi alternati. Non si raccontano storie di protagonisti, ma di spazi e strutture che si fondono e si evolvono, divenendo luoghi simbolici. Questo potrebbe definitivamente essere in linea con ciò che Marianna Porcaro, nel suo intervento, descrive come il ruolo dello Storytelling Pop, che invita lo spettatore a diventare parte attiva della narrazione, interpretando e costruendo significati propri.
La narrazione è un potente strumento che può trasformare una scultura da un semplice oggetto estetico a un’esperienza ricca di significato. Ogni scultura può essere vista come un frammento di una storia più ampia. Creando una narrazione attorno ad essa, l’artista può fornire al pubblico un contesto che gli permetta di comprendere meglio il significato dell’opera.
La Fusione tra Natura e Tecnologia nella Scultura
La tecnologia non è solo un mezzo, ma un fine, un’essenza integrata che si manifesta in ogni mia scultura, sia essa Alien Landscape, Cosmic Labyrinth o Dimensional Field.
Queste opere incarnano l’evoluzione di un mondo in cui la biologia e la tecnologia non sono più distinte.
Realizzando le mie forme costruisco nuovi mondi, per questo sono sempre stato affascinato dalla “Realtà virtuale”, e, oggi, dall’”Intelligenza Artificiale”: strumenti che eliminano le limitazioni del mondo reale e spalancano gli orizzonti della creatività, offrendo una libertà di esplorazione che non ha eguali.
Da molto tempo rifletto su questi temi, come si può leggere in questo articolo.
Nella creazione digitale, posso immaginare e dare vita a ciò che voglio, senza barriere fisiche né vincoli concreti. Posso concepire nuove forme e interazioni, plasmare scenari che nella realtà materiale sarebbero irrealizzabili, esplorare un’interconnessione senza precedenti tra elementi organici e artificiali, naturale e tecnologico.
Tuttavia, il problema principale che emerge adesso per me è il media di comunicazione. In un contesto in cui la moltiplicazione di immagini e forme è continua e vertiginosa, il rischio è quello di perdere un canale chiaro di trasmissione. Come artista, trovo complesso riuscire a mantenere un equilibrio tra la mia ricerca artistica e l’ampia disponibilità di contenuti e immagini che possono sovrapporsi e confondersi nell’immaginario comune. La sfida diventa quindi quella di creare una narrazione che possa orientare il fruitore, senza che la mia visione venga dispersa nel rumore visivo del mondo digitale.
È un tentativo di dare alle mie opere uno spazio significativo in un ecosistema visivo e narrativo in cui risulta facile trovarsi sommersi.
La questione non è solo di produrre forme, ma di “creare mondi”, come diceva Gottfried Wilhelm Leibniz, oppure di “essere nel mondo”, concetto heideggeriano legato a come gli esseri umani danno senso al loro mondo.
Dunque, per ricollegarmi a quello che scrive Marco Minghetti: “L’era della mappa senza territorio è giunta al termine: sono ora i territori stessi a definire le loro mappe, a partire dai nuovi mondi digitali che stanno rimodellando la nostra esperienza” (Prolegomeni al Manifesto del Pop Management 2).
In linea con questa riflessione, le mie sculture propongono un’esplorazione di territori interni e soggettivi, dove la narrazione non risiede nella linearità, ma nell’interconnessione, nella complessità degli elementi e nella loro capacità di parlare al subconscio dello spettatore.
In questi mondi, il potere della narrazione non risiede nella linearità, ma nell’interconnessione, nella complessità degli elementi e nella loro capacità di parlare al subconscio dello spettatore.
Esplorazione dei Sette Temi: Viaggio tra Mondi e Concetti
Il mio libro – un libro che non ho ancora scritto – si articola attraverso sette capitoli, ognuno dei quali esplora un tema unico. Dalla complessità meccanica e tecnologica alla trasformazione degli spazi urbani, fino all’essenza mediterranea, ogni capitolo diventa un microcosmo che riflette diverse sfaccettature della condizione umana. Il tema “Mechanical Worlds and Technology” esplora l’integrazione tra uomo e macchina, mentre “Labyrinths and Complex Architectural Spaces” simboleggia la complessità della mente umana, e “Piazze d’Italia: Urban Interaction and Public Spaces” reinterpreta il significato dei luoghi pubblici nell’arte contemporanea.
Ogni tema rappresenta una dimensione distinta, un mondo parallelo dove vita, tecnologia e natura si fondono in armonia e contrasto. Questo approccio riprende i concetti di Storytelling Pop e Sensemaking Pop, poiché invita il lettore a esplorare la narrativa e il significato nascosti all’interno di queste realtà alternate, superando i confini dell’interpretazione tradizionale.
Un esperimento. “Sinfonia del labirinto: il racconto dell’orologio e dell’albero”. Una storia nata da cinque disegni
Per sperimentare queste idee ho creato una storia da alcuni disegni. Li ho dipinti a mano e poi li ho modificati digitalmente, anche utilizzando alcune piattaforme di intelligenza artificiale.
Poi li ho messi insieme cercando di sintetizzare le idee principali e ne è nato un piccolo racconto: “La sinfonia del labirinto: il racconto dell’orologio e dell’albero”. Una storia nata da cinque disegni. Mi ha aiutato ChatGPT.
Ho sviluppato questi disegni attraverso varie fasi. Nella prima fase ho realizzato ho realizzato i disegni a mano con colori e materiali semplici sulla base di alcune idee elementari: i labirinti, le foreste, gli idoli, le città e le piazze.
Poi con l’Intelligenza Artificiale ho esteso queste prime idee. L’Intelligenza Artificiale mi ha aiutato a sviluppare la creatività, ad aprire nuovi orizzonti, a non chiudermi nel mio linguaggio artistico. Il peggior nemico per un artista è quello di rinchiudersi all’interno del proprio linguaggio e continuare a lavorare sugli stessi temi e le stesse idee. L’intelligenza artificiale apre nuovi orizzonti.
Nella fase finale ho unito le varie versioni, sia manuali che digitali, scegliendo le parti virtuali proposte dai software di intelligenza artificiale e modificandole con la pittura digitale.
Chi è curioso può trovare una descrizione più approfondita della mia idea e del metodo sul quale sto lavorando, con il breve racconto e i disegni qui.
Conclusione: L’Arte come Fusione di Realtà e Virtualità
Alla fine di questo viaggio, emerge una riflessione sull’arte e la narrazione come processi in evoluzione, dove l’integrazione delle tecnologie contemporanee ridefinisce il rapporto tra creatore e spettatore. L’arte non è più solo una rappresentazione statica; diventa un’esperienza partecipativa e interattiva, che invita a scoprire nuovi significati e ad esplorare dimensioni sconosciute della realtà.
In linea con il futuro Manifesto del Pop Management (un altro libro ancora da scrivere!) questo progetto rappresenta un’esperienza di Storytelling Pop, dove la fusione di immagine, testo e tecnologia diventa un mezzo per esplorare la complessità del mondo moderno e della mente umana. Come spiega Codeluppi nel suo contributo, ogni opera diventa una finestra che permette allo spettatore di immergersi in un mondo complesso e multifocale, cercando di dare un senso al mondo e a sé stesso.
In definitiva, il mio libro – se mai lo scriverò – cercherà di rappresentare una nuova frontiera dell’arte e della narrazione, una fusione di mondi paralleli e visioni alternative.
Non sarà un libro tradizionale né solo un testo scritto, ma piuttosto un’esperienza visiva e narrativa. Conterrà immagini delle mie sculture, storie che ne delineano i mondi, e percorsi interpretativi che lasciano al lettore uno spazio di esplorazione personale. Ogni pagina si aprirà come una finestra su un universo in cui l’arte si intreccia con la tecnologia e la narrazione, guidando il lettore oltre il visibile, verso ciò che è possibile solo con l’immaginazione.
E i protagonisti saranno l’artista, la sua opera e i fruitori dell’opera stessa.
Inizia così un cammino tra realtà e possibilità, un invito a esplorare e interrogarsi, dove le opere non sono solo da osservare, ma da vivere.
60 – continua
Copertina di Marcello Minghetti (Mosaico per Ariminum Circus Stagione 1)
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