Eugenio Lanzetta è un esperto di advocacy digitale con oltre 20 anni di esperienza nella comunicazione interna e un impegno accademico all’Università IULM. È fondatore di un’azienda culturale, focalizzata su innovazione e marketing, con l’obiettivo di rappresentare, narrare e valorizzare il patrimonio di territori, istituzioni e imprese, creando sinergie culturali a livello internazionale.
Collaborazione Pop e Comunicazione co-creata: incontro tra umanità e innovazione
Eugenio Lanzetta
Introduzione: L’essenza della Collaborazione Pop
Nel cuore della Collaborazione Pop si cela un principio tanto semplice quanto rivoluzionario: la centralità delle relazioni umane nell’organizzazione. Non parliamo di un modello organizzativo rigido, ma di un fluido modo di pensare e agire, in cui ogni individuo diventa co-creatore del valore e del significato aziendale – cfr. Prolegomeni al Manifesto del Pop Management 43 – Organizzazione Pop. Verso l’Hypermedia Platfirm (Co-creazione di valore). In questo scenario, la comunicazione co-creata emerge come un filo invisibile che lega ogni dipendente alla azienda in cui lavora, rendendo l’organizzazione un ecosistema vivo e in continua evoluzione.
Comunicazione Co-creata: Fondamento della Collaborazione Pop
Il concetto di comunicazione co-creata è profondamente legato al Manifesto del Pop Management, che ha frequentemente messo in evidenza l’importanza di una leadership distribuita e di una collaborazione aperta alla diversità-unicità di ogni persona. Nel suo Opinion Piece “L’evoluzione del management verso un modello di Apertura Pop alla diversità”, Dennis Tonon ricorda come “un approccio basato su strutture gerarchiche rigide può generare stress e frustrazione, con conseguenze significative per la salute mentale e fisica dei lavoratori”. Questa mancanza di flessibilità nelle strutture aziendali tradizionali ostacola la creazione di un ambiente di lavoro collaborativo, dove la costruzione di significati condivisi è essenziale. La capacità di generare una comprensione comune e di co-creare senso tra i membri di un team non solo allevia lo stress e la frustrazione, ma rafforza anche la comunicazione co-creata, pilastro fondamentale della Collaborazione Pop.
La Visione di Alejandro Formanchuk: Comunicazione come Danza Co-creata
Il pensiero di Alejandro Formanchuk, pensatore e comunicatore argentino, si intreccia perfettamente con questa idea di mettere in discussione la tradizionale unidirezionalità della comunicazione aziendale. Formanchuk sottolinea come oggi la comunicazione non possa più essere un semplice atto di trasmissione, ma debba trasformarsi in un processo continuo e collettivo, un dialogo che coinvolge ogni attore del sistema organizzativo. Come afferma Formanchuk: “L’azione più rivoluzionaria che possono fare è che il leader parli meno e ascolti di più, evidenziando così l’importanza di un ascolto attivo e partecipativo”. In questa prospettiva, l’atto di comunicare diventa un esercizio creativo e collaborativo, nel quale le idee si trasformano e si arricchiscono attraverso il confronto con gli altri. Un ascolto attivo e partecipativo che caratterizza la nuova era della gestione aziendale, che segna la transizione da un modello di dirigenza autoritaria a un approccio più orizzontale e inclusivo, che pone al centro il valore dell’interazione e della co-creazione.
La Leadership Pop e l’Open Leader
In questo contesto, il concetto di “open leader” diventa centrale. Come si evidenzia in Prolegomeni al Manifesto del Pop Management 7 – Leadership Pop. Apertura, Agio, Autonomia, Auto-espressione, “l’open leader ha una visione ottimistica delle altre persone e tende a fidarsi di esse. Tale positività si esprime in curiosità e umiltà nella relazione con l’altro”. Questa attitudine promuove una cultura d’inclusione e collaborazione, e crea anche un ambiente in cui gli individui si sentono valorizzati e motivati a contribuire con le proprie idee e creatività.
Fiducia e Innovazione nelle Organizzazioni
La combinazione di ascolto attivo e fiducia reciproca non solo facilita l’innovazione, ma incoraggia anche il superamento di barriere gerarchiche, permettendo a ogni membro del team di esprimere il proprio potenziale. Come affermato più volte in questi Prolegomeni, l’apertura alla collaborazione è un presupposto fondamentale per il Pop Management, che richiede un approccio imprenditoriale basato sulla trasparenza e sull’interazione significativa con tutti gli stakeholder.
In conclusione, l’interconnessione tra fiducia, ascolto attivo e una leadership ottimista rappresenta un cambiamento culturale fondamentale. La figura del leader evolve da un modello di comando e controllo a un facilitatore di processi collaborativi, preparando il terreno per un ambiente di lavoro più umano e adattabile, allineato con i principi del Pop Management.
L’Intelligenza Artificiale: Opportunità e Rischi
Nel mondo contemporaneo, dove le tecnologie digitali permettono di connetterci in modi nuovi e sempre più rapidi, Alejandro Formanchuk converge sull’idea che la comunicazione sia ormai un atto collettivo, in cui nessuno ha più il controllo totale della narrazione. Questo concetto è ben espresso in Prolegomeni al Manifesto del Pop Management 13 – Collaborazione Pop dove Minghetti afferma che “le relazioni tra le persone all’interno e/o all’esterno di un’organizzazione sono basate sui significati condivisi”. In questo contesto, la capacità di co-creare e scambiare significato interattivo diventa cruciale per costruire un’interpretazione condivisa dell’organizzazione. La comunicazione, quindi, non è solo un mezzo di trasmissione, ma un elemento chiave nella creazione di relazioni autentiche e significative all’interno dell’organizzazione.
Dinamiche di Potere e Gerarchia
Il concetto di co-creazione, quindi è una vera e propria filosofia organizzativa, un atto di costante ricostruzione del senso. Come Formanchuk suggerisce, questa visione si spinge oltre l’idea tradizionale di comunicazione come trasmissione e abbraccia l’idea di una comunicazione come “danza collettiva”, un processo creativo in cui tutti partecipano alla costruzione del significato.
La Comunicazione co-creata non esisterebbe senza un radicale ripensamento delle dinamiche di potere e gerarchia all’interno delle organizzazioni. Questo non vuol dire che le gerarchie scompaiono, ma che si debbano trasformare in reti in cui il potere è condiviso e non più concentrato nelle mani di pochi. Questa riflessione trova un eco potente nel pensiero di Minghetti, che in Prolegomeni al Manifesto del Pop Management 21 – Organizzazione Pop. Comando, scrive: “il modello prescrittivo-direttivo del Comando e Controllo”, evidenziando come le strutture rigide possano ostacolare il coinvolgimento attivo e fluido tra i membri dell’organizzazione.
Evoluzione Organizzativa e Partecipazione
La vera evoluzione organizzativa richiede non solo un cambio di atteggiamento verso la gerarchia, ma anche l’adozione di pratiche che promuovano il coinvolgimento e la partecipazione di tutti. In tal modo, la comunicazione diventa una forza trainante per la co-creazione di significati condivisi, permettendo alle organizzazioni di adattarsi e prosperare in un ambiente in continua evoluzione. La creazione di reti collaborative e di relazioni significative porta a una maggiore empatia sistemica, fondamentale per affrontare le sfide contemporanee e costruire una cultura organizzativa sana e dinamica.
Il Futuro della Collaborazione Pop Co-creata
In un contesto di Collaborazione Pop, la gerarchia non viene cancellata, ma viene ripensata come una rete di relazioni e interazioni. La comunicazione e una organizzazione co-creata diventa lo strumento attraverso il quale il potere viene distribuito, poiché ognuno è chiamato a partecipare alla costruzione del senso organizzativo. Ciò significa che anche coloro che in passato avrebbero occupato ruoli marginali all’interno della comunicazione aziendale oggi hanno voce in capitolo.
Nell’era dell’Intelligenza Artificiale (IA), la comunicazione co-creata si trova di fronte a una nuova frontiera che promette straordinarie opportunità, ma anche potenziali rischi. L’IA può, da un lato, diventare un prezioso alleato della Collaborazione Pop , facilitando processi decisionali, accelerando la gestione dei flussi di informazione e connettendo persone in modi che, fino a poco tempo fa, sembravano impensabili. Tuttavia, c’è anche il rischio che l’automazione possa erodere il valore umano nella comunicazione, riducendo il processo comunicativo a un mero scambio di dati senza la profondità emotiva e cognitiva che caratterizza l’interazione umana.
Un Approccio Umano alla Tecnologia
Come osserva Formanchuk: “Ultimamente mi hanno fatto una domanda ricorrente: l’Intelligenza Artificiale sostituirà i comunicatori? La mia risposta è: invece di vedere l’IA come un nemico, meglio imparare a sfruttarne al massimo il potenziale”. In questo contesto, la tecnologia diventa una risorsa da utilizzare con discernimento, sottolineando che il vero valore della comunicazione risiede nella capacità di costruire connessioni autentiche tra le persone. È fondamentale che, pur avvalendosi dell’IA, non si perda di vista l’importanza delle interazioni umane e la co-creazione di significato, elementi essenziali per una comunicazione efficace e relazioni genuine.
Questa necessità di una comunicazione profonda e significativa si ricollega alla Teoria della co-creazione del significato, elaborata da Robert L. Heat. Minghetti, ancora in “Prolegomeni al Manifesto del Pop Management 13 – Collaborazione Pop. L’empatia sistemica“, afferma: “I significati sono dunque un prodotto sociale.” Questa citazione evidenzia come, nella comunicazione co-creata, i significati emergano attraverso processi collettivi e interattivi, sottolineando l’importanza delle relazioni tra i membri di un’organizzazione e la necessità di un dialogo aperto.
Conclusione: Il Futuro della Collaborazione Pop co-creata
Per navigare il delicato equilibrio dell’uso dell’IA nella comunicazione co-creata, è imperativo che le organizzazioni mantengano il focus sulle relazioni umane e sulla creazione di significato condiviso. Solo così l’IA potrà funzionare realmente come un alleato nella costruzione di un ambiente collaborativo, evitando di ridurre l’interazione a semplici scambi di dati. Un approccio che valorizza l’empatia e la co-creazione di significato potrà generare non solo risultati più efficaci, ma anche un clima di lavoro più soddisfacente e innovativo.
In un panorama organizzativo in continua evoluzione, la Collaborazione Pop si basa sulle relazioni umane e sulla comunicazione co-creata. Questo approccio promuove un ambiente in cui ogni individuo può contribuire attivamente alla creazione di valore, trasformando le gerarchie rigide in reti collaborative.
L’Intelligenza Artificiale rappresenta sia un’opportunità che una sfida: se ben integrata, può facilitare la comunicazione e la connessione tra persone, ma c’è il rischio di ridurre le interazioni a semplici scambi di dati. È essenziale mantenere il focus sulle relazioni autentiche, valorizzando l’empatia e la co-creazione di significato.
Solo così le organizzazioni potranno navigare le complessità del contesto attuale, generando un clima di lavoro soddisfacente e produttivo. L’interazione umana rimane al centro di qualsiasi strategia efficace, garantendo che la tecnologia serva a supportare la crescita e il benessere collettivo.
57 – continua
Copertina di Marcello Minghetti (Mosaico per Ariminum Circus Stagione 1)
Puntate precedenti
1 – DALLO HUMANISTIC AL POP MANAGEMENT
2 – MANIFESTI, ATLANTI, MAPPE E TERRITORI
3 – IL MANAGER PORTMANTEAU
4 – WHICH WAY, WHICH WAY?
5 – LEADERSHIP POP (LEZIONI SHAKESPEARIANE)
6 – OPINION PIECE DI RICCARDO MAGGIOLO
7 – LEADERSHIP POP (APERTURA, AUTONOMIA, AGIO, AUTO-ESPRESSIONE)
8 – OPINION PIECE DI JOSEPH SASSOON
9 – OPINION PIECE DI CESARE CATANIA
10 – OPINION PIECE DI VANNI CODELUPPI
11 – OPINION PIECE DI ALESSANDRO GIAUME
12 – COLLABORAZIONE POP. L’IRRESISTIBILE ASCESA DELLE COMMUNITY INTERNE
13 – COLLABORAZIONE POP. L’EMPATIA SISTEMICA
14 – COLLABORAZIONE POP. LE COMMUNITY AZIENDALI: UNO STATO DELL’ARTE, PARTE PRIMA
15 – COLLABORAZIONE POP. LE COMMUNITY AZIENDALI: UNO STATO DELL’ARTE, PARTE SECONDA
16 – OPINION PIECE DI MATTEO LUSIANI
17 – OPINION PIECE DI MARCO MILONE
18 – OPINION PIECE DI ALESSIO MAZZUCCO
19 – OPINION PIECE DI ALESSANDRA STRANGES
20 – OPINION PIECE DI FRANCESCO VARANINI
21 – ORGANIZZAZIONE POP. COMANDO, CONTROLLO, PAURA, DISORIENTAMENTO
22 – OPINION PIECE DI ROBERTO VERONESI
23 – OPINION PIECE DI FRANCESCO GORI
24 – OPINION PIECE DI NELLO BARILE
25 – OPINION PIECE DI LUCA MONACO
26 – OPINION PIECE DI RICCARDO MILANESI
27 – OPINION PIECE DI LUCA CAVALLINI
28 – OPINION PIECE DI ROBERTA PROFETA
29 – UN PUNTO NAVE
30 – ORGANIZZAZIONE POP. VERSO L’HYPERMEDIA PLATFIRM (CURA)
31 – OPINION PIECE DI NICHOLAS NAPOLITANO
32 – LEADERSHIP POP. VERSO L’YPERMEDIA PLATIFIRM (CONTENT CURATION)
33 – OPINION PIECE DI FRANCESCO TONIOLO
34 – ORGANIZZAZIONE POP. VERSO L’HYPERMEDIA PLATFIRM (CONVIVIALITA’)
35 – OPINION PIECE DI LUANA ZANELLATO
36 – OPINION PIECE DI ANDREA BENEDETTI E ISABELLA PACIFICO
37 – OPINION PIECE DI STEFANO TROILO
38 – OPINION PIECE DI DAVIDE GENTA
39 – OPINION PIECE DI ANNAMARIA GALLO
40 – INNOVAZIONE POP. ARIMINUM CIRCUS: IL READING!
41 – ORGANIZZAZIONE POP. VERSO L’HYPERMEDIA PLATFIRM (CONVOCAZIONE)
42 – OPINION PIECE DI EDOARDO MORELLI
43 – ORGANIZZAZIONE POP. VERSO L’HYPERMEDIA PLATFIRM (CO-CREAZIONE DI VALORE)
44 – OPINION PIECE DI MARIANNA PORCARO
45 – OPINION PIECE DI DONATO IACOVONE
46 – OPINION PIECE DI DENNIS TONON
47 – OPINION PIECE DI LAURA FACCHIN
48 – OPINION PIECE DI CARLO CUOMO
49 – OPINION PIECE DI CARLO MARIA PICOGNA
50 – OPINION PIECE DI ROBERTO RAZETO
51 – OPINION PIECE DI ALBERTO CHIAPPONI
52 – OPINION PIECE DI ALESSANDRO ANTONINI
53 – OPINION PIECE DI ALESSANDRA PILIA
54 – OPINION PIECE DI CLEMENTE PERRONE
55 – OPINION PIECE DI FABRIZIO RAUSO
56 – OPINION PIECE DI LORENZO TEDESCHI