Progetto Kublai: rendere visibili progetti ancora invisibili di sviluppo locale

Conferenza_kublai_006 La task force avviata dal Ministero dello Sviluppo Economico lancia il suo "Progetto Kublai" con una serie di Conferenze on e off line.
La presentazione ufficiale del Progetto, con tanto di inaugurazione di mostra e serata disco, si è tenuta domenica 18 maggio sull’isola creata ad hoc in Second Life, il quartier generale dei "Kublaiani", che non poteva che chiamarsi "Porto dei Creativi" (quella in alto è una foto scattata da noi di Nòva all’inaugurazione della mostra di domenica).

Ma che cos’è "Progetto Kublai"? E’ un progetto di scouting e raccordo di persone con idee in tutti i settori legati alla creatività, sollecitandole a proporre e realizzare iniziative legate allo sviluppo locale. L’obiettivo è quello di formare una rete di creativi che metta in comunicazione persone e idee, producendo iniziative concrete che incidano sul territorio, in particolare nel Mezzogiorno (ma non solo), e che si autosostengano nel tempo.
Le fasi del progetto sono tre.
– La fase uno, da maggio a fine giugno circa, servirà ai creativi per familiarizzare con l’ambiente Kublai e conoscersi tra loro. Comprenderà attività di orientamento, socializzazione e condivisione di alcuni elementi dello sfondo in cui si collocheranno le iniziative, verrà spiegato cosa significa fare sviluppo locale, come le idee creative possono avere ricadute in termini di sviluppo, cosa Kublai può fare per chi vuole proporre un’idea.
– La fase due andrà da luglio a settembre e servirà per mettere insieme delle proposte. Comprenderà attività di discussione e socializzazione delle idee, al fine di sceglierle e di perfezionarle.
– La fase tre, da ottobre a fine anno, servirà a trasformare queste idee in piani d’azione.
Il progetto è attuato attraverso Studiare Sviluppo, una Società partecipata interamente dalla Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze e operante come soggetto strumentale della stessa Scuola e del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione (DPS) del Ministero dello Sviluppo Economico, a supporto di altre amministrazioni politiche sui temi dello sviluppo locale.
E se dire rete oggi significa dire Internet, il giovane gruppo di lavoro di "Progetto Kublai" utilizza le armi più potenti di Internet e del web 2.0 (alla base del cosidetto user-generated content): oltre alla suddetta piattaforma in Second Life (la URL è: http://slurl.com/secondlife/Kublai/12/235/22), i Marco Polo del Progetto hanno già avviato un blog e un social network , in cui incontrarsi con i creativi della cultura incontrati nel "vasto impero" delle comunità locali italiane.

"I Kublaiani sono consapevoli che lo sforzo progettuale richiede che si racconti

una nuova storia sullo sviluppo in Italia", affermano i responsabili del Progetto. "Quella che attualmente prevale è una storia tetra di sfiducia e disincanto, di istituzioni distanti e disinteressate, di comunità locali autoreferenziali e scarsamente autonome. La storia che Kublai vuole raccontare è che i creativi italiani hanno il potenziale per fare la differenza, che lo Stato lo riconosce e si muove per incontrarli e, se possibile, per convincerli a fare progetti che possano aiutare i diversi territori a costruirsi un destino diverso dalla marginalità e l’assistenzialismo".

Un primo ciclo di Conferenze virtuali su Second Life va sotto il nome di "I mercoledì di Kublai – Dalla creatività allo sviluppo" e si terrà dal 28 maggio e per i primi tre mercoledì di giugno alle 21. Gli incontri vedranno la partecipazione di funzionari del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo, che interagiranno con i creativi di alcuni progetti di successo. Questi gli appuntamenti: "FuoriOrario: quando la MUSICA diventa sviluppo" (28 maggio 2008), "Lucania Film Festival: quando il CINEMA diventa sviluppo" (4 giugno 2008), "Quando il DIGITALE diventa sviluppo" (11 giugno 2008), "Festival Letteratura: quando la LETTERATURA diventa sviluppo" (18 giugno 2008).
E’ poi previsto, a ruota, un secondo ciclo di Conferenze del lunedì, "I lunedì di Marco Polo", che si susseguiranno secondo questo calendario: "Le politiche di sviluppo viste dal DPS", "La via italiana al venture capital", "Italia 150, un’opportunità".
Tra i relatori del secondo ciclo vi saranno: Tito Bianchi (del Dipartimento Politiche dello Sviluppo presso il Ministero dello Sviluppo Economico), Gianluca Dettori , Paolo Verri (ex direttore di Torino Internazionale e del Salone del Libro di Torino.
A questo punto la metafora è chiara: l’imperatore Kublai Kan è il Laboratorio per le Politiche dello Sviluppo del Ministero. A lui Marco Polo racconta delle sue terre, parte di un impero talmente vasto che mai è riuscito a conoscere approfonditamente. Marco Polo sono i collaboratori di "Progetto Kublai", "coloro che dovrà raccontare delle province lontane e dei soggetti innovativi e ‘invisibili’", dice Alberto Cottica, coordinatore di Progetto Kublai. "Ma Marco Polo sono anche i creativi che per la prima volta potranno parlare di sé direttamente al Kublai Kan, utilizzando i nuovi strumenti partecipativi e di comunicazione messi a disposizione da Internet".
Chi cadrà nella rete dei creativi di Kublai? Noi di Nòva100/Le Aziende In-visibili non potevamo non appassionarci al caso e seguire, quasi in tempo reale, quali saranno le iniziative, gli sviluppi e i risultati di questo network. Quali saranno, cioè, i progetti in-visibili resi concreti e visibili da questa iniziativa statale originale e innovativa.
Buon viaggio, Marco Polo!
Postato dalla personalità mutante di: Diomira Cennamo
  • patrizia filippetti |

    Il futuro è ora e qui!…( come dice Carlo Infante) credo molto in questo progetto e nell’importanza della task force, non sarei così pessimista sull’andamento dei progetti, la riuscita di un progetto sono proprio le persone, le risorse umane e qui non ci manca nulla.

  • Nicola |

    Ciao Alberto, non ero al vostro incontro, ma l’articolo di Diomira, che saluto, mi aveva solleticato questo commento. Gli ultimi eventi cui ho partecipato sono stati quelli promossi dal Dipartimento della Funzione Pubblica con i “ Buoni Esempi ” di concerto con il Formez e quello sulla comunicazione per gli addetti stampa. Ma il vero fallimento è stato “ I Buoni Esempi ”. Non c’era nulla di innovativo nei progetti, largamente finanziati, che si portavano e si propagandavano ma si descrivevano solo normali esperienze, tipo realizzare un sito scolastico accessibile a tutti senza barriere, cosa prescritta oltretutto da leggi; oppure in una azienda sanitaria installare uno strumento di distribuzione di numeri quale soluzione per eliminare le code; oppure la raccolta dell’umido a Milano. Questi sono solo degli esempi di ciò che si propagandava per innovazione. Vedo che ci credi in questa cosa come spero anche gli altri partecipanti e vi faccio i migliori auguri affinché portiate a termine i vostri progetti. Io ormai ho speso quasi 30 anni di lavoro, a lottare prima nei collettivi, poi nei partiti ed infine nel sindacato, purtroppo con scarsi risultati. E ti devo dire che oltre che sfiduciato sono molto stanco di lottare contro i mulini a vento.
    Cari saluti

  • Alberto Cottica |

    Nicola, credimi: sono il primo a capire molto bene le ragioni della sfiducia nella possibilità di un cambiamento positivo. Sempre per esperienza diretta, ti dico che il cambiamento non è facile, ma non è impossibile: è solo molto difficile e faticoso. Kublai secondo me è una cosa seria, pervasa dallo spirito giusto. Per onestà devo anche dire che è una cosa molto piccola, una goccia nel mare delle politiche di sviluppo. Ma tu eri al nostro incontro? Se non c’eri, perché non vieni a trovarci, così ti fai un’idea più diretta della cosa?

  • Nicola |

    La conclusione è sempre la stessa: continueranno ad essere sempre più invisivili, senza nessun confronto con la realtà e si risolverà solo in uno sperpero di soldi! Come i progetti ” Buoni Esempi” o “Buone Pratiche” del Dipartimento della Funzione Pubblica degli ultimi anni che partorivano cose insignificanti o superate spacciandole per innovazione ( esperienza diretta ). Come tutte le cose che vengono dall’alto senza tener minimamente conto dell’esistente ( a volte molto più avanzato )!

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