Amori “mutanti”

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Questa settimana voglio proporvi il primo di una serie (breve, non preoccupatevi) di post sul tema dell’amore. In particolare sui differenti amori che tutti i giorni s’incontrano e si mescolano per le nostre strade, spesso passandosi accanto senza nemmeno accorgersene. Le interviste nascono da una semplice domanda: “Che cos’è l’amore?”. Scrittori, filosofi e scienziati si sono spesi su questo tema e di certo non sarò io con queste interviste a trovare una risposta, ma forse le persone che hanno deciso di svelare qualcosa del proprio modo di vivere questo sentimento potranno dare un’idea più complessa e completa di cosa sia veramente, rispetto alle banalizzazioni abituali.

La prima dei protagonisti di questa “storia” è già apparsa su queste pagine ed è stata scelta perché diverse volte ha affrontato il tema dell’amore sul suo blog e su altri siti sempre con uno spirito “indagatore”:  Margherita Ferrari.

La seconda protagonista è Gorgoglio, giovane donna che sta compiendo il percorso verso il matrimonio con tutte le preoccupazioni e l’entusiasmo che questo evento comporta, ma con una difficoltà in più: quella di dover affrontare le barriere che ancora oggi si presentano nel quotidiano ad un disabile. Le barriere come vedremo non sono solo di carattere “architettonico”, ma spesso anche “umano”. La diffidenza e la curiosità nei confronti di una relazione che appare a sguardi chiusi come “diversa”.

Terzo e ultimo protagonista per questa settimana è Romandelarose, giovane studente universitario fuori sede. Anche per lui l’amore è “diverso”, diverso agli occhi degli altri, non nei sentimenti. Diverso perché gay, diverso perché ancora oggi viviamo in una società di poco aperta, una società che finge di aver “accettato” l’altro da sé, ma che nasconde giudizi negativi e morbosa curiosità.

Queste tre persone hanno alcune cose in comune, altre che le allontanano decisamente, ma tout se tient grazie al tema dell’amore.

Margherita, completa l’equazione: amore=…capirsi senza bisogno di parlare

E invece tu Gorgoglio se dico amore mi rispondi:  Lealtà, rispetto, complicità, impegno e passione

Da tempo sul tuo blog scrivi del rapporto con il tuo fidanzato, della vostra vita a due e dei vostri progetti. Fra poco vi sposerete: che cosa significa per te il matrimonio?

Il matriomonio è pienezza, è il ritrovare se stessi nell’incontro con l’altro che ci completa, è una assunzione di responsabilità nei confronti del partner totale e senza deroghe, una presa in carico del
bene dell’altro come obiettivo supremo per il futuro nel nostro caso nel nome del vincolo coniugale. Spesso mi è stato chiesto perchè proprio lui e la risposta è che io gli appartengo, so che è lui perchè "l’ho riconosciuto" come parte di me. E’ una cosa difficile da spiegare perchè appartiene ad una dimensione non razionale. Nel nostro percorso di coppia abbiamo attraversato difficoltà molto grandi, ma anche nelle peggiori tempeste io ho sempre avuto la certezza granitica di amarlo e
che l’impegno assunto e che confermeremo nel matrimonio è per sempre e nonostante tutto. Disattendere questo obiettivo sarebbe un fallimento insopportabile.

Margherita, i tuoi post sull’amore sono spesso anticonformisti. Amore come qualcosa che va al di là della cotta o del colpo di fulmine, un amore che è incontro anche intellettuale. Un tipo di sentimento molto maturo: fa parte del tuo modo di percepire questo sentimento da sempre o c’è stata un’evoluzione?

E’ sempre stato così. Ho sempre cercato qualcuno che condividesse i miei interessi e che potesse rendermi migliore, sotto svariati punti di vista. I risultati talvolta sono stati fallimentari, ma ogni esperienza è stata utile.

Romandelarose: già dal tuo nick di ascendenza colta l’amore entra a far parte del tuo panorama di vissuto e di scrittura. Nel tuo blog parli spesso di questo sentimento, rispetto al tuo vissuto e a quello dei tuoi amici: quello che scrivi corrisponde ad un reale sentire? O c’è qualcosa che viene filtrato prima del passaggio "pubblico"?
Si, corrispondono a ciò che realmente sento e vivo anche se ovviamente quando scrivo espongo soprattutto i miei sentimenti, come vivo la realtà intorno a me, la mia vuole essere più un’analisi interiore piuttosto che una semplice narrazione d’eventi della mia vita.

Quando parli di sentimenti spesso lo fai con tono un pò disilluso, soprattutto di recente, un tono molto differente da quello utilizzato da altri giovani e meno giovani blogger. Da che cosa deriva?
Ormai da sei mesi vivo in una nuova e ben più grande città, nutrivo delle aspettative che però sono state ampiamente disattese, la disillusione -oggi- sta nel constatare la superficialità della gente, l’incapacità di vivere sentimenti intesi. Il mio timore è che la gente oggi sia troppo presa di sé, per provare grandi emozioni.

Margherita: l’amore e i giovanissimi. Disimpegno totale e lucchetti sui ponti?

I ponti della mia città sono convinti che ci sia molto disimpegno nell’aria. E’ difficile dar loro torto. Penso che questa tendenza sia ormai solida, dopo anni di mercificazione televisiva. Chiaramente c’è chi si autoesclude da questo gruppo umano, ma si tratta come al solito di una minoranza.

Gorgoglio, matrimonio alla porte dunque, ma cosa ne pensi di coloro che fanno scelte diverse, come quella di una prolungata convivenza? Pensi si tratti di disimpegno nella relazione?

No, non lo penso. Non ho una concezione manichea dell’esistenza, figuriamoci della vita di coppia! Credo che ognuno debba compiere le proprie scelte in piena libertà sulla base dei propri vissuti, delle proprie convinzioni e anche dei vincoli spesso imposti dalle necessità contingenti. Noi conviviamo, conviviamo praticamente dal giorno stesso in cui abbiamo scelto di essere una coppia. Abbiamo sentito da subito la necessità insopprimibile di vivere appieno la nostra vita insieme pur
consapevoli di dover procrastinare il riconoscimento sociale e religioso derivante dal matrimonio. Durante questi anni abbiamo dovuto rimandare  il matrimonio per 3 volte ed ogni volta è stato un grande dolore. Personalmente ritengo che il matrimonio se svilito allo status di contratto per stabilire diritti e doveri non abbia alcun senso. Noi abbiamo scelto il matrimonio cristiano perchè siamo credenti e praticanti anche se so bene che agli occhi degli altri aver convissuto può sembrare una incoerenza, ma quel che conta per noi è la scelta di impegno reciproco che abbiamo compiuto all’inizio e la consapevolezza che a guidarci anche nelle difficoltà c’è sempre la volontà di Dio.
Sul piano legislativo però ritengo che l’Italia dovrebbe compiere il "grande passo" e diventare un Stato veramente laico capace di tutelare la libertà di scelta dei cittadini su tutte quelle tematiche fino ad ora coperta dalla coltre dell’ambiguità nel nome del quieto vivere con il Vaticano. Mi riferisco non solo alle coppie di fatto, ma anche all’aborto e all’eutanasia. Il fatto di essere cristiana non mi fa
dimenticare chi fa scelte diverse dalle mie e tutte assolutamente legittime e da tutelare. Il diritto all’autodeterminazione è il presupposto da cui ogni legislatore di uno stato laico dovrebbe partire.

Romandelarose, il tuo amore è definito "diverso" dalla società, diciamo da una fetta della società per non fare torto a nessuno. In che cosa è concretamente diverso? Mi spiego: quali sono gli ostacoli, le problematiche, le caratteristiche che lo rendono ancora oggi differente da un amore "tradizionale"?
È diverso unicamente nel modo in cui lo vedono gli altri. Sembra quasi banale doverlo ricordare, ma molte persone ignorano che anche gli omosessuali nelle loro relazioni amano, soffrono, gioiscono, litigano. Le dinamiche e i sentimenti sono esattamente gli stessi, cambia solo che per molti è ancora una cosa "strana". Io ho avuto la fortuna di esser stato accettato dai miei genitori e dai miei amici, esemplare poi il caso di un’amica per cui prima era una cosa "strana", ma appena le ho detto di me e le ho raccontato le mie piccole esperienze, mi ha accettato tout court, scoprendo proprio attraverso i sentimenti che avevo vissuto che… non c’era nulla di strano.
L’ostacolo è la mentalità della gente, nella fattispecie gli italiani sono per vari motivi abbastanza conservatori; è ovvio che in Italia sarà una lotta assai più dura che in altre nazioni.

Gorgoglio, cosa ne pensi delle coppie gay? Dovrebbero avere gli stessi diritti delle coppie "tradizionali" oppure si devono fare delle distinzioni?

Non si può incasellare l’amore dentro categorie rigide, l’orientamento sessuale non deve pregiudicare il diritto di un individuo ad assistere il proprio partner in ospedale oppure il diritto ad abitare nell’appartamento preso in affitto con il proprio compagno/a anche dopo il suo decesso, oppure ancora il diritto alla reversibilità della pensione. Un discorso a parte credo meriti il tema della genitorialità: sarebbe ormai necessario che il Parlamento, ma soprattutto la società
aprisse gli occhi di fronte al crescente fenomeno delle famiglie composte da due mamme o due papà. Non dimentichiamo infatti che per la legge italiana in questi casi il genitore "ufficiale" è uno solo dei membri della coppia quindi in caso di morte il minore viene solitamente
affidato ai parenti del defunto provocando un ulteriore trauma al bambino che deve già affrontare l’elaborazione del lutto.

Ultima domanda per te questa settimana: nel tuo blog metti "tutta te stessa", le tue passioni, i tuoi hobby, la tua vita e anche la tua disabilità. Ti è capitato di scrivere di episodi "tragicomici" a riguardo e in particolare a proposito dello sguardo "stranito e curioso" di alcune persone (anziane, diciamocelo) che hanno frainteso la relazione fra te e il tuo fidanzato. Hai voglia di raccontarcelo?

Certamente: il mio fidanzato ha incontrato una anziana amica di famiglia  che salutandolo si è complimentata con lui per la sua attività di volontariato. Di fronte al suo stupore gli ha spiegato che lo vede spesso con "una povera ragazza disabile". Lui allora le ha spiegato che sono la sua fidanzata e che a breve ci sposeremo. La signora lo ha accarezzato e lo ha salutato dicendogli "oh poverino"

Con questa nota “di colore”, che credo renda bene l’idea di che cosa sia oggi lo sguardo sul “diverso”, chiudo la prima tranche d’ interviste multiple sull’amore. Vi lascio con un televisivo “appuntamento alla settimana prossima”, alla fine questo è un blog mutante…

Postato dalla personalità mutante di: Caterina Bonetti

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