Il Capitano e il JubJub. Ariminum Circus, Stagione 1 “Who is Who”. Episodio 5

Ariminum Circus è un romanzo in progress. Con lo pseudonimo Federico D. Fellini, sto pubblicando gli Episodi che lo compongono sul social network letterario Typee, per testarne il gradimento e ricevere suggerimenti utili a stilare la revisione finale del testo, che propongo poi su Wattpad arricchito da immagini e video. Le molte migliaia di visualizzazioni, ma soprattutto l’ampio consenso che sta registrando presso la community di Typee, mi hanno spinto a dare ulteriore visibilità al progetto. In particolare l’Episodio “Jay e Daisy” è stato inserito nel TypeeBook 2019 (che raccoglie il meglio di quanto pubblicato sul sito). Successivamente gli è stato assegnato il Premio letterario The Good Paper  (è uno dei dieci racconti pubblicati sulla rivista The Good Life scelti fra gli oltre undicimila presenti su Typee). 

«Ho perso la rotta, timoniere, non capisco in quale direzione vuoi condurre la tua barca: questa storia non ha né capo né coda» mormorò con voce incerta il Capitano, rivolgendosi al JubJub. Disegno di Marcello D. Minghetti.

«Ho perso la rotta, timoniere, non capisco in quale direzione vuoi condurre la tua barca: questa storia non ha né capo né coda» mormorò con voce incerta il Capitano, rivolgendosi al JubJub. Disegno di Marcello D. Minghetti.

«Ho perso la rotta, timoniere, non capisco in quale direzione vuoi condurre la tua barca: questa storia non ha né capo né coda» mormorò con voce incerta il Capitano, rivolgendosi al JubJub. Lui e l’uccello, appollaiato sulla sua spalla come il pappagallo di Long John Silver, non erano lontani dall’orologio molle che colava moccio temporale sul Roc e il Maestro.

L’uomo era stravaccato su uno dei tanti mucchi di planulinae ariminensis d’Orbigny disseminati lungo la Costa di Pollock (chiamata anche Ficocle, che in ariminense significa “luogo celebre per le alghe”). Un eccesso di acido lattico prodotto da un paio d’ore di allenamento intensivo? Poteva darsi, ma sembrava sbronzo, o sulla buona strada per esserlo. Tracagnotto e grassottello, con il gessato stazzonato, la scritta Yo non soy marinero sulla maglietta che lasciava scoperto l’ombelico, la bombetta di paglia grigia calcata in testa e le scarpe da tennis rosso fuoco ai piedi, dava un pessimo spettacolo di sé. La Ciurma avrebbe stentato a riconoscere il brillante affabulatore che non perdeva occasione per esibire la propria cultura in ogni campo dello scibile umano. Nonostante il pessimo carattere, gli uomini adoravano il modo che aveva il loro comandante di infarcire i discorsi con riferimenti a Omero, Salgari o Conrad – oltre a tutto quanto aveva scritto Melville sulla caccia alle balene.

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