Che cos’è il DinAnimismo? Una conversazione con Zairo Ferrante

Nei giorni scorsi ho avuto il grande piacere di vedere pubblicato il poemetto Armageddon Cyberjazz – Una rapsodia in Metaversi (corrispondente al Bonus Track della Seconda Stagione di Ariminum Circus) sul Sito ufficiale del DinAnimismo: movimento Poetico-Artistico fondato da Zairo Ferrante nel 2009.

Zairo, medico radiologo, poeta e scrittore, è originario di Aquara, un paese del Cilento, ma vive a lavora a Ferrara. Autore di diversi libri di poesia e di prosa, nonché di pubblicazioni scientifiche, anche in ambito etico-deontologico e sindacale.  Attualmente è Segretario Regionale per l’Emilia Romagna del Sindacato Nazionale Radiologi (Snr) e consigliere in carica della sezione di Etica e Radiologia Forense della Società Scientifica Italiana di Radiologia Medica ed Interventistica (Sirm).

Ma, soprattutto, dal 2009 è il promotore del DinAnimismo, movimento poetico/artistico, che segue insieme ad altri Artisti e Scrittori e che ha contribuito concretamente a sviluppare con poesie sono state anche inserite in diverse antologie collettive e tradotte in inglese, spagnolo, francese e cinese.  Chiediamo dunque a lui di parlarci di questa sua bella avventura.

Ferrante: Sì, una felice avventura, lunga già 13 anni. Era il 2009 ed avevo pubblicato da poco la mia prima raccolta di poesie (ndr. “D’amore, di sogni e di altre follie” Este-edition). Fui contattato dal critico ferrarese Roberto Guerra per un’intervista e alla domanda “Che cos’è per te la poesia?”, io risposi: “La poesia deve essere dinamite per l’Uomo, tutto quello che smuove e crea dinamismo dell’Anima è poesia. La poesia è DinAnimismo”.

Successivamente, ho sviluppato quell’idea, lanciando un blog, con i primi manifesti e le prime adesioni. Di lì a poco arrivarono diverse ufficializzazioni da parte della critica e segnalazioni su riviste e siti, anche molto prestigiosi, di respiro sia Nazionale che Internazionale.

Minghetti: In breve, quali sono le caratteristiche principali del movimento?

Ferrante:  Il nostro scopo è quello di promuovere una Poesia e, in generale, una forma d’Arte che si contrapponga alla dilagante superficialità dei tempi moderni; entrambe intese come mezzo di ricongiungimento con l’intima essenza dell’animo Umano.

La poesia come l’arte – riprendendo anche il “Poeta operaio” dell’immenso futurista russo Majakovskij – devono necessariamente essere produttive.

Dove per produzione non mi riferisco, ovviamente, ad un qualcosa di economico e materiale ma alla costruzione del pensiero; al fare pensiero.

L’artista deve “costringere” la Collettività alla riflessione; ossia quell’azione (spesso faticosa) necessaria affinché l’intera Umanità possa salvarsi dal “giogo-pensiero” imposto dai media e da una società che, sempre più frequentemente, antepone l’apparire all’Essere.

Volendo riassumere, ecco quali sono i canoni distintivi, prevalentemente contenutistici, del movimento:

  1. Volontà di contrapporsi alla dilagante banalità e frivolezza della società contemporanea.
  2. Riscoperta dell’autenticità e dell’essenza dell’uomo: poesia ed arte istintive e innate.
  3. Ricezione degli aspetti dinamici relativi al mutamento, divenire e rinascita (la poesia e l’arte come forme di dinamismo anche dell’animo).
  4. Propensione all’interrogazione e all’approfondimento su questioni d’interesse collettivo (poesia e arte anche come impegno “sociale”).
  5. Linguaggio ed espressioni artistiche congrue col sentire e al passo coi tempi; in grado di fondere interiorità e modernità, anche mediante l’utilizzo di parole, immagini e “simboli” attinti dallo sviluppo socio-tecnologico. Progresso inteso non come attività deumanizzante ma come spinta propulsiva all’evoluzione etico-morale dell’intera collettività.

Minghetti: Hai menzionato i futuristi russi: ma come si colloca il DinAnimismo rispetto al Futurismo italiano?

Ferrante: Parto dal fatto che al centro del progetto dinAnimista c’è l’Uomo, con il suo bisogno di introspezione.

Introspezione, oggi, significa rallentare; fermarsi a riflettere in un’era che invece, per mille ragioni, corre via veloce.

Oggi il sogno futurista è stato ampiamente superato dalla realtà e quindi il DinAnimismo non può essere Futurismo, ma quest’ultimo, come espresso da Roby Guerra, resta comunque l’archetipo fondamentale per qualsiasi forma d’arte che voglia tentare di sperimentare la sintesi creativa tra Uomo, Tecnologia e Scienza.

In passato, per esprimere meglio questo concetto, ho parlato del “DinAnimismo come Futurismo al contrario”; l’arte dinAnimista non celebra l’avvento della “macchina” tra gli uomini (cosa ai giorni nostri inutile e scontata) bensì, al contrario, esorta a rimanere uomini tra le “macchine” (cosa assai più complicata, se si pensa ad internet, ai sistemi intelligenti e all’AI).

Oggi, in una società – per dirla alla Bauman – sempre più liquida, in cui tutto velocemente si crea e tutto velocemente si dissolve, il ruolo della Poesia, dell’Arte e di qualsivoglia movimento culturale dell’era digitale, deve essere quello di tirare il freno a mano e costringere l’Uomo a riflettere. A guardarsi dentro. A prendere consapevolezza dei propri reali bisogni.

Insomma, richiamando Hillman, adesso più che mai occorre continuare a fare Arte per continuare a fare Anima.

Minghetti: Come si aderisce al movimento?

R- Come specificato anche sul sito nostro nuovo sito che dallo scorso febbraio ha sostituito il vecchio blog, il movimento è aperto a Tutti e non è riconducibile a nessuna fede politico-religiosa. Un contenitore poetico-artistico, del tutto libero e, soprattutto, gratuito.

Non chiediamo tessere o iscrizioni. Gli artisti e gli scrittori che vogliono sostenerci, possono farlo semplicemente inviando le proprie opere al nostro indirizzo e-mail. Tutto il materiale ricevuto viene attentamente valutato e, se considerato idoneo e in linea con i nostri principi, viene presentato sul nostro sito, nella sezione dei collaboratori e sostenitori (Book DinAnimista… gli Autori Presentati).

E’ ovvio che l’invio delle opere per un’eventuale pubblicazione implica il tacito sostegno e l’adesione alla “mission” del movimento da parte degli Autori.

Dal 2009 ad oggi, sulle nostre pagine ufficiali (sia blog che sito) abbiamo presentato le opere di oltre 80 tra poeti, scrittori, pittori e fotografi.

Inoltre, dal 2020, il movimento è stato segnalato anche in Wikipoesia (“La Wikipedia della Poesia”) e nel 2021, la “Poesia dinAnimista” è stata inserita nella Sezione “Sperimentazioni poetiche”, del Premio Nazionale di Poesia “L’Arte in versi”, organizzato da Lorenzo Spurio per l’Associazione “Euterpe” di Jesi.

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ESTRATTO DAL I MANIFESTO DEL DINANIMISMO…

A chi mi rivolgo? A tutti, proprio tutti. A coloro che amano la Poesia, a coloro che La odiano, a coloro che fanno (pensando di fare o di non fare) Poesia, a coloro che dicono: “la Poesia non fa per me”, a coloro che pensano che la Poesia sia fortuna di pochi, qualità e virtù di una certa cerchia ristretta di persone.

Sempre più gente si allontana o evita di avvicinarsi a questa forma “Innata d’Arte” e sempre più “Dotti” cercano di spacciare la Poesia come qualcosa di non accessibile a tutti.

Signori miei, “mercanti di classismo”, secondo me siete sulla strada sbagliata!

La Poesia è Anima, è la voce dell’Anima.

È istinto, è voglia di vivere, è uno dei pochi mezzi (insieme alla Musica e alle Arti visive e figurative) che permette di dialogare in silenzio con noi stessi. […]

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