Si possono formare all’etica i giovani manager?

E ancora: che responsabiltà hanno le imprese ma anche le famiglie nella crisi economica globale? Il totem della massimizzazione del profitto si può mettere in discussione? C’è una effettiva richiesta di etica da parte degli individui e delle aziende o chi ne parla lo fa solo come esercizio vacuo di retorica?

A queste e ad altre questioni risponde il Vicedirettore di EconomEtica Luigino Bruni qui.

  • Martikalondon |

    Secondo me, parte tutto dalle famiglie, dalle imprese, dalle classi politiche ed economiche dalla nostra realtà .
    Ormai, ci insegnano che è più importante essere furbi e scaltri, che avere competenze.
    Il valore principale nella nostra società, e dimostrare di essere più furbi, di fregare il prossimo e poi riderci sopra. E’ questo il concetto che ci viene insegnato dall’alto!
    Questo è l’unico modo per noi giovani di emergere, e se non è così o ti adatti alla società, altrimenti è meglio che vai a fare altro.
    Ovviamente la mia idea è molto pessimista, io noto che è impossibile parlare con il prossimo con genuinità e onesta, se il 99% delle nostre relazioni ha senso solo rispetto allo scopo, come potrebbe cambiare questo assetto sociale?
    L’unica possibilità che do’ è che qualcosa cambi dall’alto!
    O dal basso, chi rischia per primo? Di certo sono le generazioni al potere che devono dare il buon esempio, visto che il potere detta le norme e regole alla società!

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