Si sente ripetere sempre più spesso che fare innovazione è l’unica possibilità di sopravvivenza per le imprese italiane (vedi post precedente di Emanuele Pizzurno), in un contesto di competizione globale che rischia di stritolare le aziende, soprattutto quelle medio-piccole, in una continua riduzione dei costi e dei prezzi. Per un’azienda diventa allora importante analizzare la propria capacità innovativa, ossia la capacità di portare sul mercato prodotti e/o processi nuovi (o migliorati rispetto a quelli esistenti) in maniera efficiente ed efficace. Diventa importante essere in grado di attribuire un valore alla propria capacità innovativa, di metterla in relazione a quella dei concorrenti, di valutarne i miglioramenti e/o i peggioramenti nel tempo. Per fare tutto questo è sicuramente indispensabile definire dei sistemi di misura della capacità delle imprese di fare innovazione. Ma è ipotizzabile tutto ciò? Certamente non è semplice: già definire la capacità innovativa è arduo, misurarla poi è certamente ancor più sfidante. Nonostante ciò, qualcosa sicuramente si può fare, seguendo alcune indicazioni tratte dalla letteratura e dall’esperienza empirica che le imprese iniziano ad accumulare sul tema.
Al fine di approfondire lo studio di questo tema interessante, l’Uni.T.I.S., Unità di studi su Tecnologia, Innovazione e Sostenibilità dell’Università Carlo Cattaneo – LIUC ha realizzato una ricerca empirica, volta a indagare il contesto in cui le imprese innovano e a comprenderne i processi di innovazione. La ricerca ha coinvolto 58 imprese della provincia di Varese e dell’Alto Milanese, per le qualisono stati analizzati il ruolo dell’innovazione nella strategia competitiva, le scelte organizzative e gestionalia supporto dell’innovazione tecnologica, i principali risultati ottenuti grazie alle attività innovative. A valle del quadro contestuale sono stati poi indagati gli aspetti di misurazione dell’innovazione, dal punto di vista de:
– la prospettiva economico finanziaria: quale è l’impatto economico finanziario delle attività di innovazione?
– la prospettiva di mercato: quale ’è l’impatto delle attività di innovazione sul rapporto tra l’impresa e i clienti?
– la prospettiva di efficienza interna: come si svolgono i processi di innovazione tecnologica? Quali i livelli di produttività ed efficienza? Quali i tempi e i rischi?
– la prospettiva di apprendimento e contenuto innovativo: cosa offre di nuovo l’impresa? Quale è il livello di competenze e risorse messe in campo? Come viene mantenuto e potenziato il patrimonio di competenze tecnologiche dell’impresa?
– la prospettiva di alleanze e network: quale è l’intensità delle collaborazioni? Quali i soggetti con cui si collabora? Quali i livelli di efficienza ed efficacia nelle collaborazioni tecnologiche?
Questa indagine ha fatto emergere la varietà e la complessità dei processi innovativi che caratterizzano le imprese dell’area oggetto di studio, che vanno ben oltre quelle di settore e di dimensione. Essa ha fornito al tempo stesso molti elementi di riflessione sulla possibilità di costruire alcuni semplici modelli applicativi per il controllo e la valutazione delle performance delle attività di innovazione, finalizzati a monitorarne sia il profilo di redditività che gli aspetti tecnologici e qualitativi. La sintesi della ricerca effettuata può essere visualizzata e scaricata dal sito Uni.T.I.S. (nella pagina “Convegni e seminari”).
A valle dell’indagine, perciò, è stato costruito un sistema di misurazione della capacità innovativa delle imprese, una sorta di “cruscotto dell’innovazione”, denominato CRIN, che intende valutare non solo i risultati innovativi generati dalle imprese (in termini di brevetti, nuovi prodotti, nuovi processi ecc.), ma anche le modalità operative, le scelte organizzative e gestionali attraverso le quali tali risultati vengono perseguiti nel tempo. Il CRIN vuole aprire quella misteriosa “scatola” nella quale si genera l’innovazione all’interno delle imprese – la ricerca e sviluppo – andando a monitorare e a valutare le persone, le competenze, le attività e i processi, oltre che i risultati.
Sempre attraverso il sito www.liuc.it/unitis, dalla pagina “Servizi alle imprese”, è possibile accedere al sistema CRIN, che è già a disposizione gratuita delle imprese che vogliano provare a misurare la propria capacità innovativa. Misurarsi (in forma assolutamente anonima, ossia con un utilizzo del tutto individuale dello strumento CRIN) può essere un esercizio interessante e divertente, che può mettere in luce debolezze, ma anche indicare aree di eccellenza e strade da percorrere per migliorare le proprie performance.
Raffaella Manzini e Valentina Lazzarotti