Per la serie Conversazioni sul carisma, Elisabetta Pasini intervista Vittorio Emanuele Parsi, professore di Relazioni Internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e all’Università di Lugano. E’ stato direttore del Master in Mercati e Istituzioni del Sistema Globale presso l’alta scuola di Economia e Relazioni Internazionali ed è Program Director del Master in Economia, Istituzioni e Public Policies. E’ presidente del comitato scientifico della fondazione Il Vicino Oriente; membro del comitato scientifico delle riviste Paradoxa e Vita e pensiero; editorialista dei quotidiani Avvenire e Il giornale del popolo (Lugano). Fra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: La Società internazionale (1996), Interesse nazionale e globalizzazione (1998), Cittadinanza e identità costituzionale europea (2001), L’alleanza inevitabile: Europa e Stati Uniti oltre l’Iraq (2003, 2006; edizione americana 2006).
Elisabetta Pasini: Il leader carismatico lavora prevalentemente sul futuro, su una prospettiva a lungo termine?
Vittorio Parsi. L’azione carismatica è efficace nel presente perché riesce a rappresentare il futuro, a renderlo immaginabile e possibile. Questa del resto è la sfera d’azione della politica. Tra tutte le attività umane, la politica è proprio quella che maggiormente lavora sul futuro, che si dà come obiettivo prioritario quello di trasformare una visione del futuro in un percorso possibile, di renderlo comprensibile come terreno di azione, di farsi carico del fardello dell’incertezza e dell’insicurezza intorno al futuro. È su questo che il vero leader politico può aggregare il consenso, comunicando alcune premesse che “costringono” il carisma in forme molto più indirette. Da un lato, la stessa legittimazione legale e burocratica della leadership annebbia la presenza del carisma. D’altra parte, però, proprio il momento elettorale, quello su cui si basa la legittimazione del potere nelle democrazie contemporanee e la progressiva personalizzazione della leadership legata al crescente peso dei mass media, fanno sì che il carisma emerga come fattore determinante proprio laddove la democrazia officia il suo rito e la sua essenza di “governo per il popolo, del popolo e attraverso il popolo”. E’ però soprattutto nei momenti di crisi e nelle fasi rivoluzionarie, quando incertezza e insicurezza sono maggiormente avvertite, che si fa più forte la necessità di una leadership carismatica o, se si vuole, che la leadership carismatica ha più probabilità di emergere. E’ allora che solo chi sa vedere oltre l’orizzonte e comunicare questa visione, può ridare spazio al presente, aprendolo verso il futuro.
Postato dalla personalità mutante di: Elisabetta Pasini