Calvino, la lussuria e I Ching
Quando l’elemento oscuro riappare, fa capolino, ciò che è ancora piccolo può essere controllato. E anche questa attenzione corre il rischio di non essere sufficiente o addirittura dannosa. A Cloe, una delle città invisibili di Calvino, le persone non si conoscono, ma si consumano – tra esse – incontri , seduzioni, amplessi, orge, senza che ci si scambi una parola, senza che ci si sfiori con un dito, quasi senza alzare gli occhi. Una vibrazione lussuriosa le muove continuamente eppure Cloe rimane la più casta delle città. La scintilla di attrazione, che l’elemento oscuro ed inconscio di ognuno degli abitanti di questa città scatena, viene controllata quando è ancora nello stadio precedente all’azione. Se uomini e donne cominciassero a vivere davvero i loro sogni effimeri, ogni fantasma diverrebbe una persona con cui cominciare una storia d’inseguimenti, di finzioni, di malintesi, d’urti, di oppressioni… e la giostra si fermerebbe!
Quando il femminino si fa incontro al mascolino, le due polarità sessuali si attraggono, soprattutto grazie al potere discreto del femminile in tutte le sue sfaccettature che si coniuga con un maschile che s’inchina verso l’altro per augurargli il benvenuto. Come riferisce sulla lussuria Umberto Galimberti: il corpo desiderato articola il desiderio in promessa, dischiudendo quella nudità che è polifonia di linguaggi, incessante passaggio dal linguaggio della visione a quello del tatto, dall’ebbrezza della chiamata all’estasi della partecipazione. E’ la lussuria: rinuncia alla vergogna come ultima autodifesa, oblio della misura, cedimento della mente che è la roccaforte della ragione, incapace, a differenza dell’erotica, di sfiorare la verità senza possederla. A Cloe, lo slancio maschile arriva all’apogeo e ripiega su se stesso preferendo un rallentamento della propria iniziativa, allo scopo di frenare la tendenza a voler sempre tutto decidere e dirigere. Non vi è rinuncia in questo rallentamento, ma una voglia di non fermare la giostra della fantasia lussuriosa e, così, preservare le energie per dare più corpo ad ogni possibile progetto, iscrivendolo in una prospettiva più a lungo termine.
L’antico libro dei mutamenti, lo I Ching, ci dice qualcosa al riguardo. L’esagramma n° 44. Il Farsi Incontro. Être accueillant. Encountering. L’Accoppiamento. 姤GOU. Potenzialità di aprirsi al nuovo, al diverso. L’ideogramma GOU, che titola la figura, si può tradurre con: incontro, incontrare sul proprio cammino. Fortuito, buono, virtuoso. Lo stupendo etimo pittorico dell’ideogramma rappresenta una ragazza a sinistra e un principe a destra. Un incontro favorevole. Forse il “principe azzurro”. Nel commentario della X°Ala si sottolinea il trovarsi faccia a faccia, l’incontro e l’accoppiamento sessuale. Il debole tratto yin inferiore (flessibile – l’oscuro) incontra il forte (il solido – il luminoso), cioè gli altri 5 tratti yang. La souplesse incontra la fermezza. E’ una convergenza dei due principi Yin/Yang, può voler dire anche contatto e spinta sessuale. Nella metafora dei due trigrammi componenti si osserva come sotto il Cielo c’è il Vento (che ne diffonde l’influenza) o l’Albero, ambedue incerti sulla direzione da prendere. La situazione archetipica ivi descritta è l’incontro improvviso e potente delle due polarità elementari: mascolino e femminino.
Accogliere ciò che arriva, cioè lo Yin, il femminile, è incontro e contatto. E’ un momento nel quale bisogna frenare la voglia di prendere iniziative frettolose ed immediate e, così, accettare di essere trattenuti da ciò che sembra opposto; ciò consente di aprirsi a delle modalità di realizzazione delle cose che, invece, si avrebbe tendenza a disconoscere o ignorare.
Nel I Ching c’è anche altro, di fortemente attuale, a partire dal senso di fondo dell’esagramma per il quale la predominanza yang (5 linee intere) si sente minacciata dall’entrata, dall’arrivo, dall’incontro di un tratto oscuro, lo yin. C’è chi ha visto in questo la scoperta della pillola negli anni cinquanta. Quando la contraccezione femminile, che tanto continua a spaventare l’uomo, fu all’origine di una delle più grandi rivoluzioni culturali, sociali e psicologiche dell’umanità. Da allora i rapporti tra uomo e donna sono cambiati, così come si sono trasformati i loro ruoli nella società. Lo schema della relazione uomo-donna si è così modificato radicalmente. E, come sostiene Galimberti, il maschio che conosceva solo il proprio corpo come corpo libero dalla catena della riproduzione, si trovò un altro corpo liberato, e il suo schema di vita subì un contraccolpo che lo obbligò a una trasformazione e una rivisualizzazione di sé, a cui nessun’idea, nessuna guerra, nessuna rivoluzione l’aveva costretto prima in termini così radicali. Galimberti prosegue. La donna, liberata dal ritmo della natura a cui era inchiodata dall’origine del mondo, con il suo ingresso nella storia, che finora era stato esclusivo appannaggio del maschile, libera una sessualità se vogliamo meno poetica e più pratica, che però sposta i limiti del comune senso del pudore. La vibrazione lussuriosa, che muove continuamente le persone a Cloe, ha una grande consapevolezza di saper riconoscere i germi del cambiamento nel momento stesso in cui si manifestano, accoglierli e adattarvisi semplicemente: questo è anche l’insegnamento dell’esagramma 44, il Farsi Incontro.
Andrea Biggio