Ehi Biondo!! Sai di chi sei figlio tu? Sei figlio di una gran puttaaaaaaaa Con questa frase si chiudeva “Il buono, il brutto e il cattivo” e un silenzioso Clint “biondo” Eastwood, cavalcava lungo la prateria fino a scomparire dietro la parola FINE.
Sono passati 43 anni da quella memorabile cavalcata e l’intramontabile Eastwood è ancora sulla cresta dell’onda, inseguito tuttora dallo stereotipo del cavaliere solitario. GRAN TORINO ci mostra infatti un uomo solo, con un bruttissimo carattere e con un livello di socializzazione veramente pessimo. Reduce della guerra in Corea dove ha visto morire i suoi compagni e dove ha imparato a odiare i coreani, si ritrova come vicini di casa una famiglia hmong (comunità sbarcata negli Stati Uniti dopo la guerra del Vietnam). Un film sulla solitudine, sull’incomprensione, sull’intolleranza, ma anche sul cambiamento di un uomo che sembrava destinato a rimanere “freddo” e ostile verso chiunque, specialmente se con gli occhi a mandorla.
Walt Kowalski è un ex operaio, rimasto vedovo e con la prospettiva, da parte dei familiari, di un soggiorno perenne in un ospizio, ma voi ce lo vedete Eastwood in un ospizio a giocare a bocce?!?!?
Il titolo del film è un riferimento all’automobile Ford Gran Torino (se qualcuno non ce l’ha presente è quella di Starsky e Hutch). Se vi chiedete il perché di un nome così “italiano” beh, in onore alla Detroit d’Italia , Torino dove ha sede la Fiat.
A 78 anni Eastwood dichiara di non essere ancora stanco di recitare e vedendo la pellicola possiamo essere sicuri di questo, un grande attore che impugna il fucile e da lezione di cinema, soprattutto a quel cinema americano che ha perso la strada e si nasconde dietro remake tediosi e inutili, creati solo per giustificare un budget, che molte volte non viene coperto neppure dagli incassi.
Per quanto riguarda “Gran Torino” il problema non si pone perché ha già incassato 140 milioni di dollari e in Italia esce venerdì 13 marzo (che le porti fortuna?)
LA FRASE
Avete mai fatto caso che a volte s’incrocia qualcuno che non va provocato? Quello sono io (Eastwood ad un gruppo di vandali che maltrattano una ragazza)
DOPO CINEMA
Per il dopo cinema vi consiglio una bella Steak House della vostra città, vi farà sentire un po di quell’atmosfera americana che avete appena lasciato dietro ai titoli di coda.
IL SITO UFFICIALE
IL TRAILER
LOCATIONS
Inizialmente doveva essere Minneapolis, poi Eastwood ha deciso di spostarle a Detroit, perché il protagonista è un ex operaio della Ford o molto più probabilmente perché lo stato del Michigan ha da poco promosso incentivi alle case di produzione che usano le sue città come set cinematografico…chi lo sa? Ma questo poco ci importa, dato che i luoghi si miscelano perfettamente con la trama.
Un ultimo omaggio riguardante il film ce lo da il sito www.movie-sat.com dandoci il link del luogo dove è stata girata la scena in cui Eastwood avverte i ragazzi che lui è un tipo che non va provocato. Se avete Google Earth cliccate qua
Albanese Luca (Faropoeta Destiny)
in collaborazione con EsseElleMovieMagazine