Oggi la “seconda versione” di Internet, il cosiddetto Web 2.0, ci sta portando a una fruizione dei contenuti di comunicazione sempre più utente-centrica.
Il Web 2.0 si fonda essenzialmente sull’upload (vs. download). Mentre, infatti, agli albori del web era possibile fruire passivamente dei cosiddetti “siti istituzionali” e al più scaricarsi contenuti predisposti dalle Aziende, oggi il consumatore ha la possibilità di caricare su un server materiale, così da condividerlo con altri. Basti pensare a YouTube, Facebook, i blog…
In definitiva, siamo sempre meno destinatari passivi e sempre più attori dei processi di comunicazione.
In questo nuovo scenario, le Aziende stanno comprendendo di trovarsi a che fare con un consumatore più esigente, o meglio, con un consumatore più avveduto (perché la tecnologia gli consente una conoscenza più ampia e approfondita dei prodotti/servizi) e con una voce più grossa che in passato. E si stanno attrezzando ad accogliere on line i commenti e le proposte dei consumatori nei confronti delle loro attività.
Ma ho paura che questo non basti. I consumatori si sono attrezzati con canali di comunicazione autonomi (blog, forum…), attraverso i quali poter esercitare una critica continua – anche ben argomentata e documentata su qualsiasi agente e qualsiasi tematica.
Come reagiranno le Aziende nei confronti di questo “grande occhio” puntato su di esse e di un consumatore sempre più potente?
La comunicazione condizionerà l’azione?
Postato dalla personalità mutante di: Diomira Cennamo