Dalle Città Invisibili alle Aziende In-Visibili – 5. Scambi

Non casualmente le vecchie aziende a piramide  vengono sostituite da organizzazioni sempre più sottilmente piatte……e reticolari. Lo scambio di conoscenze ed esperienze fra le persone che operano in azienda e fra queste ed i clienti esterni (CRM), in particolare, è il fattore competitivo oggi forse maggiormente critico. Per inciso, se osserviamo che le aziende non solo tendono sempre più ad essere, oltre che intessute di scambi, leggere, sottili e molteplici, anche rapide, visibili (vedi sotto alla voce “Occhi”), esatte (impresa “occamista”) e coerenti (vedi ancora alla voce “Continuità”), è facile concludere che il più aggiornato manuale manageriale di cui possiamo disporre è costituito dalle Lezioni americane di Calvino.

 

 

 

A livello etico, l’area tematica  degli Scambi pone al suo centro l’idea che l’individuo non esiste se non attraverso l’insieme di relazioni, quindi appunto di “Scambi” che stabilisce con gli altri. Come avviene nella città di Eufemia:

Non solo a vendere e a comprare si viene a Eufemia, ma anche perché la notte accanto ai fuochi  tutt’intorno al mercato, seduti sui sacchi o sui barili, o sdraiati su mucchi di tappeti, a ogni parola che uno dice – come “lupo”, “sorella”, “tesoro nascosto”, “battaglia”, “scabbia”, “amanti” – gli altri raccontano ognuno la sua storia di lupi, di sorelle, di tesori, di scabbia, di amanti, di battaglie.

 

Un insieme di persone si può definire “culturale” in quanto è  situato in una storia e in un luogo: una Nazione, una città, un’azienda. Più in particolare, si domanda Marc Augè, “quando noi diciamo «l’uomo», di chi parliamo? In effetti di tre uomini: dell’uomo individuale nella sua diversità (voi, io, alcuni miliardi di altre persone); dell’uomo culturale (quello che ha delle affinità storiche, geografiche o sociali con un certo numero di altri); infine dell’uomo generico (quello che è andato sulla luna, quello che ci ha condotto dove siamo, nella buona o nella cattiva sorte, quello di cui noi sentiamo che l’immagine è colpita quando si attacca la dignità di un solo uomo). Ma questi tre uomini non sono che uno solo: l’individuo concreto e mortale”, che deve andare alla continua ricerca, dicevamo sulla scorta delle poesie di Wislawa Szymborska in Nulla due volte, alla continua ricerca della sua più propria singolarità, per quanto “impermanente” essa possa essere. La storia di ogni individuo, conferma ancora Augè, infatti   “può cambiare, così come egli può cambiare luogo. Gli individui sono numerosi e ciascuno di essi è «mutevole e diverso», come diceva Montaigne; la relazione di ciascun individuo con la pluralità di culture e la diversità di ogni cultura può cambiare fin tanto che egli non è morto”. La resistenza al cambiamento e al confronto con ogni tipo di diversità accelera dunque la “Morte” –vedi anche alla voce calviniana corrispondente – degli individui come dei contesti organizzativi o urbani in cui vivono. Lo scientific management è un paradigma di Morte fondamentalmente perché accentua le divisioni fra funzioni, unità organizzative e persone, impedendo la creazione di relazioni interpersonali, di Scambi, di quell’erotismo aziendale descritto in Nulla due volte, vero fondamento dell’impresa conviviale, umanistica, creativa ed innovativa. Così succede nella città “sottile” di Cloe, dove:

le persone che passano per le vie non si conoscono. Al vedersi immaginano mille cose l’uno dell’altro, gli incontri che potrebbero avvenire tra loro, le conversazioni, le sorprese, le carezze, i morsi. Ma nessuno saluta nessuno, gli sguardi s’incrociano per un secondo ma poi sfuggono, cercano altri sguardi, non si fermano […] qualcosa corre tra loro, uno scambiarsi di sguardi come linee che collegano una figura all’altra e disegnano frecce, stelle triangoli, finché tutte le combinazioni in un attimo sono esaurite e altri personaggi entrano in scena […] così tra chi per caso si trova insieme a ripararsi dalla piaggia sotto il portico o si calca sotto un tendone del bazar, o sosta ad ascoltare la banda in piazza, si consumano incontri, seduzioni, amplessi, senza che si scambi una parola, senza che ci si sfiori con un dito, quasi senza alzare gli occhi.

Tale almeno  è l’interpretazione che viene offerta di questa città ne Le Aziende In-Visibili, in particolare da Josephine Pace che su di essa costruisce l’Episodio 42 (Di chi sono gli occhi che guardano?).

 

Non va però dimenticato che Cloe può essere anche considerata la prefigurazione di certe derive internettiane. Nel nostro romanzo collettivo ad esempio Cloe diventa il “Paradiso” di Odara (Episodio n. 43, scritto da Antonio Fazio):

Odara è diventata una vera miniera d’oro. Le sue azioni volano alte come le rondini sul Nasdaq.

Ogni mattina, centinaia di giovani, provenienti dalle migliori università dei più remoti Paesi del mondo, si radunano sull’erba del luminoso parco dei suoi headquarters nella speranza di essere selezionati, di potere sostenere un colloquio d’assunzione, di entrare a far parte dell’azienda più ricca del mondo.

Seduti ai piedi delle rosse macchie fiorite dei flamboiant, i ragazzi scrutano il palazzo d’avorio.

Attendono pazientemente l’apertura dei battenti del maestoso portale.

Trascorrono ore in attesa dell’arrivo delle cinque Vergini degli Angeli.

Le aspettano ancora e ancora, senza saper mai quanto.

Finchè d’un tratto è il momento. Il ritmo coinvolgente dei tamburi degli Olodum scuote i cuori.

Il portale si schiude, eccole.

Scendono con grazia la scalinata in marmo a piedi scalzi, avvolte in candide vesti di lino.

A passi leggeri raggiungono il prato, fresche come verdi germogli e pronte per il raccolto quotidiano.

Le cinque vergini col sorriso puro e la pelle di pesca attraversano raggianti la folla agitata degli esaminandi, danzando seducenti, castissime eppure sottilmente lussuriose, tra i loro sospiri.

Piene d’energia gentile, incrociano con occhi neri e vivaci gli sguardi ammirati dei giovani misurando con cura i tratti dell’anima.

Solo cinque candidati saranno degni dell’inchino delle Iabas. Solo cinque candidati verranno presi per mano dalle bellissime e condotti oltre la porta d’avorio di Odara. Uno per ogni continente della terra.

Ogni giorno Odara assume cinque nuovi impiegati. Talenti indiscussi, cuori grandi e sereni come il cielo bahaiano.

In seguito ad un accurato percorso formativo i giovani prescelti diventeranno Angeli Guida.

Il loro compito sarà meraviglioso e terribile.

Veglieranno con i loro Avatar sulle scelte, le ansie e le gioie di cinque dei dieci milioni di clienti esclusivi di Odara – il più grande Spiritual Web Concierge Provider del mondo – specializzato nel fornire sostentamento spirituale e conforto a chi ha molto denaro e tuttavia si sente irrimediabilmente afflitto da una solitudine divorante. A chi passa notti insonni navigando in rete. A chi si sente pronto a sottoscrivere un abbonamento da 2.000 dollari al mese pur di scambiare sogni ed angosce con un fantasma amico.

Axe’.

(continua)

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