LA MENTALITA’ NEOTOTALITARIA: UNA GENERAZIONE ISTANTANEA IN “REGIME” DI MOTO PERPETUO.

Comincia oggi  una collaborazione del nostro blog con  Satisfiction, la prima rivista letteraria che rimborsa i libri consigliati. Ogni settimana Satisfiction, distribuita gratuitamente in tutte le librerie Fnac e Feltrinelli di Italia, consiglierà un libro assolutamente da leggere.

Al pensiero hanno sostituito il concept, al sentire il mood, al vedere il  viaggiare, al vivere il far finta, al “preferirei di no” di melvilliana memoria il “tutto a posto”. Viviamo ogni giorno una guerra invisibile, viviamo “lo scontro delle inciviltà”. E’ questa La mentalità neototalitaria che descrive Nello Barile in un pamphlet capolavoro, per contenuti e scrittura (geniale), che è un attacco al cuore del Reame, un’ecografia d’inchiostro sul nostro essere “tarati”.

Siamo condannati ad essere sintonizzati sulle stesse frequenze. E non ce ne accorgiamo: siamo il primo caso di soldati volontari senza che nessuno ci abbia chiesto di arruolarci. La firma è automatica. Siamo la generazione istantanea. La generazione pulsante: non di vita ma di comando. Basta arrendersi e tutto è più facile. Non viviamo in un Regime ma in un Reame: ai comandi hanno sostituito le favole, agli ordini i piaceri. Dall’Aldous Huxley de Il mondo nuovo al Neil Postman di Divertirsi da morire, dal Guy Debord de La società dello spettacolo all’Albert Caraco di Breviario del caos il nichilismo dell’indifferenza ci ha reso (in)fermi da tempo. Siamo una generazione (in) folle. Viviamo la nuova schiavitù di vite impiccate a nodi regimental. Perché il nuovo totalitarismo penetra negli interstizi, si annida nelle nicchie, dà nuovo senso agli “scarti”; perché l’importante non è eliminare il nemico ma assumerne il punto di vista occupando il suo spazio vitale, negando il primato della sua inferiorità (o superiorità) e con esso il diritto a essere ciò che è. La mentalità totalitaria, proprio per questo, è tota(e)litaria: ci condanna alla finzione del non più domandarci “essere o non essere”, nemmeno più il “avere o essere” di Fromm, ma soltanto, al massimo, la possibilità di comprendere che sopravviviamo perché facciamo finta. Siamo “individui contenitore”.

Gian Paolo Serino 

Satisfiction, ideata e diretta da Gian Paolo Serino, la puoi trovare su www.satisfiction.org e sul blog http:satisfiction.menstyle.it, tra i Gruppi Facebook  e My Space

  • Marco Minghetti |

    “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”
    Italo Calvino, Le Città Invisibili
    “- L’estetica è dunque un’etica?
    – La capacità manageriale di vedere, oltre l’usato, l’originale e il bello, genera un’etica e quindi una politica, anzi una poetica, per cui ciascuno può abitare l’azienda, invece di limitarsi ad occuparla, creando lo spazio in cui la qualità individuale sorge e prospera, divenendo bene collettivo.
    – Utopie. Se la Verità e la Giustizia sono di Sinistra, la Bellezza e il Talento sono di Destra. Genio di massa è un ossimoro.
    – La bellezza non risiede in una astratta “genialità” ma nella concreta singolarità. L’organizzazione che, in nome di una Bellezza prescritta, omologa tutti ad un unico modello, nasce già morta; ma è possibile anche una impresa conviviale e partecipativa – di più, erotica – dove tutti possono fare risplendere la propria bellezza singolare, riflettendosi in quella altrui.
    – Liberation management, rivoluzione creativa? Questa è vecchia.
    – Non serve scatenare rivoluzioni, ma portare avanti il minuscolo, quotidiano, lavoro di cura verso noi stessi e gli altri. Raccogliersi su qualcosa in apparenza non così importante, ma che è nostro, e farlo durare.
    – Sogni, sogni, sogni. Sveglia Deckard!
    – Sognare? Forse…. Ma non credere al potere dei sogni ha un’unica conseguenza: lasciare che le cose restino l’inferno che sono. ”
    Marco Minghetti & The LMS, Le Aziende In-Visibili

  • bimodale |

    neocolonialismo digitale.
    io -a cosa pensi, al?
    al -nulla… che la rivoluzione elettrica non avverrà mai. se il mondo digitale di cui parlano non sarà altro che un modo per sperimentare realtà che i loro corpi organici non hanno mai avuto il coraggio di vivere. se i loro avatar non saranno altro che epidermidi nevrotiche di un mondo piatto, che loro hanno reso tale per la paura di perdere i punti fermi che assicurano le loro esistenze così simili ad isole galleggianti senza vita.
    io -non ti seguo al.
    al -la dittatura elettrica, per questo non mi segui. ti hanno abituato a leggere la superficie delle cose e a confonderla con l’essenza, con la verità. ma la verità è sofferenza, solitudine. stanno colonizzando il nostro mondo infettandolo con il virus della noia, della freddezza e della monotonia. avete imposto il vostro punto di vista, la razionalità, la chiarezza e la salvezza di dio, sterminando i pagani e quelli che credevano in un dio diverso dal vostro. erano umani come voi, eppure non avete avuto alcuna pietà: li avete ammazzati, torturati e massacrati, uomini donne e bambini. il tempo non è servito a farvi crescere e accettare chi non la pensa come voi. ora ve la prendete persino con i vostri vicini: i vostri politici chiamano pisciatoi le moschee, e non fate nulla. parlate, criticate, solo per mettervi la coscienza a posto. li lasciate fare, perché infondo anche voi siete come loro. non avete provato alcuna compassione per i bimbi stuprati dai vostri migliori uomini, non avete mosso un dito quando giovani ragazzi innamorati venivano massacrati per strada. avete portato morte e disperazione fra i vostri simili ed ora volete farlo qui. nel mondo digitale. trasformando la bellezza dei sogni nella bruta e stupida quotidianità dei vostri inutili programmi televisivi tutti simili a dei reality show…
    io -ma io non sono come loro…
    al -oh sì, caro mio. anche peggio. voi non sarete mai dei personaggi elettrici, per questo volete trasformare il mondo della matrice e aumentare la vostra orribile realtà, questo volete fare, questo è il vostro scopo.
    io -allora spiegami: come dovrei comportarmi, come posso impedire tutto questo?
    al -non puoi più fare nulla. hai solo due alternative: adeguarti e fare come loro, oppure… suicidarti.

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