di Lucia Bracci
L’Italia deve muoversi subito. Nel 2015 potrebbe scendere al 15° posto rispetto al 10° del 2011. La Cina, con una quota di mercato pari al 18,8% ruberebbe lo scettro agli Stati Uniti al secondo posto con 16,8%. Tra i paesi emergenti a crescere di più sono Cina, Brasile e Russia.
Cina, Stati Uniti, Giappone, Brasile, Germania, Russia, Francia, Regno Unito, Corea del Sud e Messico. Sono questi i 10 paesi su cui deve puntare chi vende online da qui al 2015 per avere il miglior ritorno di investimento (ROI) dalla traduzione di un sito web. Lo rivela T-Index 2015, un indice statistico che determina le quote di mercato online di ogni paese dalla combinazione di popolazione internet e relativo PIL pro capite: http://www.translated.net/it/classifica-lingue-t-index
Secondo la proiezione T-Index 2015, l’Italia, continuando di questo passo, scenderebbe dal decimo al quindicesimo posto con una variazione della quota di mercato del -43,4% rispetto al 2011. “La contrazione della quota di mercato dell’Italia è preoccupante e conseguenza della non-azione nell’ultimo decennio. Abbiamo ancora una penetrazione internet molto bassa (49%) quindi con buone azioni di incentivazione e con investimenti in infrastrutture abbiamo il potenziale per recuperare, ma solo se ci muoviamo subito“. A dichiararlo è Marco Trombetti, amministratore delegato di Translated.
Nel 2015, la Cina, con una quota di mercato pari al 18,8% contro l’11,5% del 2011, potrebbe spodestare gli Stati Uniti dal primo posto della classifica. Gli Usa passerebbero infatti, da un potere d’acquisto online del 24,4% nel 2011 al 16,8% nel 2015. Il Giappone rimarrebbe al terzo posto nonostante la variazione negativa della quota di mercato rispetto al 2011 del -25,7%. Il Brasile con una variazione della quota di mercato stimata del +43,3% salirebbe al quarto posto, lasciandosi alle spalle la Germania con una variazione in negativo rispetto al 2011 di -16,3%. La Russia salirebbe dall’ottavo al sesto posto con una variazione del +27,5%. La Francia scenderebbe di una posizione con una variazione del -2,9%.
Il Regno Unito passerebbe dalla quinta all’ottava posizione con una variazione della quota di mercato del -27% rispetto al 2011. La Corea del sud resterebbe stabile al nono posto nonostante una variazione del -12 %. Sorpresa del Messico che entrerebbe nella top 10 prendendo il posto dell’Italia. Tra i paesi emergenti a crescere di più sono Cina (+63,4%), Brasile (+43,3%), Russia (+27,5%), India (+26,6%), Indonesia (+20,8) e Turchia (+20%).
Il modello di calcolo
Per calcolare la proiezione dei dati fino al 2015 è stata estrapolata una retta passante per i punti dal 2005 al 2011 tramite il metodo della Regressione Lineare Semplice.
Questo calcolo assume un trend di crescita lineare per tutti i paesi. Se la Cina mantenesse il tasso di crescita che ha avuto dal 2005 al 2009, potrebbe effettivamente superare gli Stat i Uniti nel 2015. Tuttavia, confrontando i dati dal 2005 al 2009 con quelli degli ultimi 2 anni, sembra che il trend della Cina subisca un lieve rallentamento, questo potrebbe influenzare la proiezione per il 2015. Il T-Index 2012 stabilirà se il trend sarà effettivamente confermato.
L’indice statistico T-Index è basato su un algoritmo che combina la popolazione internet e il relativo PIL pro capite individuando così la quota di mercato di ogni paese e ogni lingua su internet. Lo studio è stato realizzato per aiutare chiunque si occupi di marketing online, gestisca un e-commerce o un blog a ottenere il miglior ritorno di investimento online traducendo un sito web.
L’utilizzo di T-Index
In particolare, T-Index è stato sviluppato per aiutare le aziende a scegliere su quali mercati puntare e in quali lingue tradurre un sito web per avere successo online.
Per ogni paese è stata considerata una sola lingua, tranne nel caso in cui il T-Index superi lo 0,1%; in questo caso i paesi in questione sono stati divisi in più mercati linguistici. La Svizzera, ad esempio, che presenta un T-Index pari a 0,53%, è stata divisa in tre mercati linguistici (tedesco, francese e italiano). La lingua associata a ogni paese è la lingua comunemente utilizzata nel paese per i rapporti commerciali e su internet.
Molte lingue attualmente parlate non vengono utilizzate online. Ad esempio, in molti paesi dell’Africa e dei Caraibi, l’inglese che è la lingua ufficiale ed è molto spesso anche la lingua aggregante, viene ampiamente usata in ambito statale, nella pubblica amministrazione, nel sistema scolastico, nel business e su internet. Nella vita quotidiana, però, quasi tutta la popolazione si esprime utilizzando idiomi locali. Il T-Index ha preso in considerazione soltanto le lingue utilizzate nel business, nella comunicazione scritta e online.
Lingue che subiscono delle variazioni in base alla nazione sono state incluse nella rispettiva lingua standard. Ad esempio inglese UK e inglese USA sono state classificate sotto la lingua inglese.
I territori dipendenti che condividono la stessa lingua dello Stato da cui dipendono, sono stati valutati in base alla lingua dello Stato da cui dipendono. Se non condividono la stessa lingua, come nel caso di Porto Rico e Stati Uniti, sono stati classificati in base al mercato di lingua a cui appartengono.
Nel T-Index sono stati inclusi tutti i Paesi per cui sono noti i dati relativi al numero di utenti internet e al PIL pro capite. Senza questi dati sarebbe stato impossibile effettuare una valutazione.
Inoltre, per determinare il PIL pro capite degli utenti internet, è stato ipotizzato che questi in ogni Paese appartengano alla fascia più abbiente della popolazione, quella cioè che ha la possibilità e gli strumenti per accedere alla Rete, fare acquisti online (disponibilità economica, carte di credito etc. etc.).
Prima di tutto, sono state raccolte informazioni sul numero di utenti internet e sulla popolazione totale, ricavando il tasso di penetrazione internet (la percentuale di utenti internet in un paese) per ogni paese. E’ stato poi analizzato il PIL pro capite di ciascun paese insieme alla distribuzione del reddito per determinare la porzione di PIL che appartiene teoricamente agli utenti internet “PIL pro capite della popolazione internet”. Infine, grazie a queste informazioni, a ogni paese è stato assegnato un valore.
Per i Paesi in cui i dati sulla distribuzione del reddito non erano noti, è stata calcolata la media di distribuzione del reddito per tutti gli altri paesi e utilizzato questa stima.
La combinazione di mercato e lingua
Quando si deve scegliere tra due potenziali mercati, il T-Index aiuta anche a identificare la combinazione migliore di mercato e lingua nella quale investire per raggiungere nuovi clienti online.
Con un T-Index del 24,4%, gli Stati Uniti sono il mercato con il più alto potere d’acquisto sul web. Coprono 245 milioni di utenti internet in tutto il mondo con un PIL medio pro capite di 57.627 dollari.
Tuttavia, prima di localizzare il sito per gli Stati Uniti, è bene visionare attentamente il mercato locale e le caratteristiche del Paese per determinare se è effettivamente possibile accedere a questo mercato.
Vanno considerati aspetti importanti come:
- Qual è la domanda per il tuo prodotto/servizio nel mercato locale?
- Il tuo prodotto/servizio si può adattare al mercato?
- Qual è la concorrenza in quel mercato specifico?
- Hai considerato la reputazione del tuo paese nel mercato di riferimento?
- Come spende solitamente il consumatore di quel determinato paese?
- Hai considerato la censura internet nel mercato di riferimento? (guarda la mappa della libertà di espressione su internet)
- Quali sono i sistemi di pagamento online utilizzati nel paese in questione?
- A quanto ammontano i costi di distribuzione? Conosci i requisiti di import/export per il tuo prodotto?
Un esempio:
In Giappone, il numero di utenti internet è 99.182.000 su una popolazione totale di 126.475.664, il tasso di penetrazione internet è quindi pari al 78,4%. Nel 2011 il PIL pro capite del Giappone è stato stimato a 34.362,071$. Secondo la distribuzione del reddito per quintili, abbiamo stimato che il 78,4% dei giapponesi più ricchi percepisce l’88,30% della ricchezza del Giappone. Per ottenere il PIL pro capite della popolazione internet, si esegue il seguente calcolo:
(popolazione totale x PIL pro capite x parte della ricchezza percepita dagli utenti internet) / numero di utenti internet
Applicato al Giappone: (126.475.664 x 34.362,071 x 88,30%) / 99.182.000.
Il PIL pro capite stimato per la popolazione internet in Giappone è quindi 38.690$.
Per ottenere il valore T-Index, si moltiplica il numero di utenti internet per il PIL medio pro capite della popolazione internet. Per il Giappone è: 99.182.000 x 34.362,071$. Infine, per ottenere un valore percentuale per ogni paese, abbiamo diviso il valore T-Index di ciascun paese per la somma dei valori T-Index di tutti i paesi. Questo spiega come sia stato ottenuto un T-Index di 6,7% per il Giappone.
Fonti
Le statistiche utilizzate per questo studio si riferiscono alle seguenti fonti.
Il numero di utenti internet per ogni Paese si riferisce al sito internet World Stats, che fornisce statistiche sulla rete con aggiornamenti periodici: http://www.internetworldstats.com/stats.htm. Le statistiche sono aggiornate al 30 giugno 2011.
Per associare paesi e mercati linguistici sono state considerate le lingue più diffuse nel business e sul web in ogni Paese.
La popolazione totale di ciascun paese si riferisce alla Central Intelligence Agency World Factbook (Washington, DC): https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/2119rank.html. Le statistiche sono stime dell’US Census Bureau, luglio 2011.