Così titola oggi il Corriere della Sera uno dei suoi articoli della sezione Economia-Formazione. “Shakespeare sbarca nelle aziende per addestrare i manager a comunicare. L’iniziativa, maturata dopo 20 anni di ricerca, è firmata da Maria Stefanache, regista teatrale e docente di «gestione della comunicazione».
«Ne vado orgogliosa», afferma alla vigilia della presentazione di un suo libro sul tema. «Quando ho lavorato per la prima volta in un’azienda italiana, mi sono resa conto che i manager comunicavano commettendo molti errori: nell’ascolto, nell’accogliere le opinioni altrui, nell’attenzione “condivisa”, che deve coinvolgere tutto l’ambiente di lavoro, nella mancanza di attenzione ai dettagli, nell’eccessivo protagonismo».”
L’articolo prosegue citando altre società di consulenza che sviluppano iniziative analoghe, presentandole come delle inedite novità. Nessun accenno all’esperienza di Hamlet (1997-2003) e al volume L’Impresa Shakespeariana illustrato da Milo Manara (2002). Tanto meno al Manifesto dello Humanistic Management che in Italia ha ufficialmente sdoganato teatro, letteratura e cinema come strumenti di formazione manageriale. Peccato. Un giornalismo senza memoria finisce per proporre al lettore dei falsi scoop che sanno solo di ”marketting”.