La storia di questo libro è una storia di curiosità e di intraprendenza. La curiosità è il motore principale, quello che ha spinto me a scavare a fondo tra i consumi e le loro sfaccettature. L’intraprendenza è quella degli editori, Sebastiano Bagarotto, Luciano Celi e Daniele Gouthier, che hanno deciso non solo di pubblicare il manuale ma anche proprio di fondare una casa editrice. E le due storie ovviamente si fondono nel prodotto finale di questo felice sforzo: il “Manuale di sopravvivenza energetica” (sottotitolo: “Come consumare meglio ed essere felici”) da pochi giorni in libreria.
Sinceramente se un anno fa, quando iniziai a pensare a questo libro, mi avessero detto che la carta sarebbe stata fatta di alghe, non ci avrei creduto. E invece è successo: l’editore Scienza Express ha scelto concretamente di proporsi con qualcosa di nuovo. E ha deciso di utilizzare una carta speciale, frutto dell’ingegno italico. Una carta derivata in larga percentuale dalle alghe in eccesso della laguna di Venezia: “Shiro Alga Carta”.
Di manuali ne esistono tanti. Alcuni sono dedicati alla sopravvivenza in ambienti ostili, altri consigliano come cavarsela nella giungla metropolitana o sul luogo di lavoro o in casa o tra le bollette. Un manuale di sopravvivenza energetica non è nessuna di queste cose e tutte quante insieme. Lo slogan riportato in copertina aiuta a capire: “Con questo libro risparmi 1.000 euro all’anno”. Perché sommando tutte le possibili minori spese consigliate nel volume, detratti gli acquisti di prodotti che aiutano a risparmiare, si arriva una cifra non proprio simbolica. La prima chiave di lettura è proprio questa: ti consigliamo come risparmiare sulle spese energetiche, l’elettricità e i combustibili.
Ma il libro è dedicata alla mia mamma, venuta a mancare nel periodo di rilettura delle prime bozze, perché “mi ha insegnato a spegnere la luce uscendo da una stanza”. E allora la seconda chiave di lettura risiede nella prima fonte di energia: il nostro stesso comportamento. Possiamo realmente cambiare le cose modificando le nostre azioni? Sicuro: dal modo in cui usiamo gli elettrodomestici, il riscaldamento e le pompe di calore, al nostro stile di guida, dall’abitudine a spegnere completamte il televisore al modo di vestirci, fino a giungere al fatidico spegnimento della lampadina quando non serve, tutti i nostri gesti quotidiani hanno un impatto energetico. In parte questo nostro impatto è misurabile, e possiamo realmente constatare quanto possiamo risparmiare in bolletta o al distributore. In parte non è quantificabile, ma ci resta un tesoro altrettanto prezioso: la soddisfazione di aver compiuto delle scelte che possiamo definire sostenibili. Qundo parlo di pigrizia, motore del mondo, intendo da un lato la forte spinta all’innovazione, legata al bisogno di inventare soluzioni al problema, e dall’altro la forte incidenza energetica del nostro comportamento pigro: pago e consumo energia per ridurre i miei sforzi. Trasporto in definitiva verso l’esterno il bisogno di produrre con il mio corpo l’energia (mentale e fisica) necessaria a compiere le mie azioni: un esterno fatto di auto, moto, calcolatori, telefoni, elettrodomestici.
E qui arriviamo alla terza chiave di lettura del mio libro. La chiave della coscienza ambientale ovvero della consapevolezza che i miei consumi incidono sull’ambiente. Su questo tema, generalmente, si tende a essere categorici. O me ne infischio: consumo, ergo sum. Oppure tendo a enfatizzare nel considerare il tema ambientale. Il Manuale di sopravvivenza energetica si pone nel mezzo di queste due posizioni e mi invita misurare la mia impronta sulla superficie del pianeta.
Ci sarebbe anche una quarta chiave, ma non vorrei sembrare un San Pietro della conoscenza. Ma in fondo è quella cui più tengo. E sono in buona compagnia, avendo accanto un editore fortemente motivato in tal senso. La chiave divulgativa. Il concetto di energia, uno dei più complessi da spiegare e da capire, si svela quando lo si tocca con mano. O meglio, quando si cerca di scoprire cosa c’è dietro i movimenti, le trasformazioni, il riscaldamento e il raffreddamento. Sotto sotto il libro vorrebbe anche aiutare a capire cosa significa energia. Ma in realtà aiuta più che altro a incuriorirsi ancor di più e a cercare una spiegazione. In questo ho chiesto aiuto a un grafico, Fabrizio Piredda, il cui tratto aiuta a svelare e a incuriosire. Spero di esserci riuscito.
Dimenticavo, il blog. Alcuni mesi prima della nascita del libro abbiamo dato vita a un blog, nel quale riportiamo notizie e consigli. Visitatelo e scrivetemi:
sopravvivenzaenergetica@gmail.com
Andrea Mameli